Una volta avremmo detto Expofil e Zoom, ma adesso il marchio PV è unico e quindi dobbiamo cambiare in Yarn e Manufacturing, anche se la sostanza rimane la stessa: fantasia, gusto e voglia di ricercare e innovare. Ai due ‘saloni nel salone’ sono state riservate due aree collegate nella parte alta del padiglione 6: in mezzo al loro Knitwear Solutions, a fare da trait d’union tra due settori sicuramente vicini e attinenti.
Ma il mondo della produzione e’ variegato e cosi’ a distanza di pochi metri ci sono aziende debuttanti a Parigi, come Cofil, e altre con 30,000 dipendenti in tutto il mondo, come Asahi Kasei.
Cofil, azienda toscana, dopo una presenza costante a Pitti Filati, è arrivata anche a Parigi: ”Dopo la linea per maglieria – spiega Ginevra Fiaschi (foto in alto) – ne abbiamo creata anche una da tessitura che portiamo anche a Filo, quindi abbiamo pensato di venire a Première Vision, che è una bella piazza per il mercato. Sono passati molti visitatori, non ce ne aspettavamo cosi’ tanti e a loro si sono aggiunti gli appuntamenti presi con il rappresentante, sia per i filati da maglieria che per jersey e tessitura”. E prima ancora dell’ultimo giorno completo e quindi di un bilancio vero e proprio è gia’ stata fatta la scelta anche per il futuro: ”Ovviamente torneremo a Parigi – conclude Fiaschi – per dare continuita’ alla nostra proposta”.
Allo stand di Asahi Kasei, che si è affidata a Gb Network per promuovere i propri prodotti sostenibili, c’è Koji Hamada (foto al centro), manager della divisione Cupro, che con Roica è il ‘brand’ di richiamo. Cupro, realizzato con una produzione smart con materiale di origine naturale, ha trovato la sua applicazione nella produzione di tessuti per fodere ma ora, anche tramite la presenza alle fiere, guarda anche all’abbigliamento e quindi ai tessuti jersey e ortogonali ed e’ diventato parte delle collezioni di marchi come Wolford, Diesel, MM6 Maison Margela e Deha. Solo in Italia il 2015 si è chiuso con un fatturato di 58,6 milioni di euro: ”La produzione è solo in Giappone – dice Hamada – ma nel 2016 abbiamo aperto l’ufficio a Gallarate. Siamo parte del progetto delle Nazioni Unite ‘Business call to action’ per trasferire abilita’ e conoscenze produttive in India, uno dei nostri maggiori mercati. Qui cerchiamo la visibilita’ che in Giappone gia’ abbiamo e magari nuovi clienti tra i brand della moda”. Nello stand parigino l’imponente (per quantita’ di variazioni di colore e tipologie di tessuto) book realizzato per mostrare ai clienti le tante applicazioni di Cupro, gia’ trasformato in tessuto da una quindicina di aziende.
Roica invece e’ uno stretch presentato in piu’ ‘famiglie’: Ecosmart, Colour Perfect, Contour e Resistance. Calzedonia e Wolfod alcuni dei brand che gia’ utilizzano questa fibra. I due brand insieme a Première Vision danno una dismostrazione della loro qualita’ con la Inemuri, una mascherina per gli occhi realizzata con tessuto dalla Jackytex e prodotta da Unomaglia
La presenza italiana a Manufacturing, di solito nulla o molto limitata ai tempi di Zoom, stavolta e’ piu’ nutrita. Tre le aziende presenti, tra queste la pratese Cunningam di Paolo Crocetta, consigliere di Confindustria Toscana Nord e gia’ vice presidente dell’Unione Industriale Pratese: ”Non abbiamo mai fatto fiere ma pensiamo di essere pronti per il mercato – spiega Silvia Moschiano (foto in basso) – e gia’ dopo il primo giorno di fiera abbiamo capito di aver fatto la scelta giusta perchè abbiamo avuto molti contatti internazionali, dagli arabi agli asiatici; hanno guardato le rifiniture, riconosciuto i tessuti visti negli stand dei tessitori, hanno chiesto partnership. Piu’ che altro sono brand che vogliono produrre made in Italy, con collezioni personalizzate”.