Il marchio Tombolini festeggia i suoi primi 60 anni guardando al futuro e in occasione dell’importante anniversario annuncia alcune novità. La prima è la nascita della Fondazione Eugenio Tombolini, che si occuperà di dar vita a una scuola di sartoria interna all’azienda, che ha sede a Colmurano (Macerata). La Scuola cercherà di ovviare alla difficoltà di reperire manodopera specializzata, che l’istruzione tecnica non è in grado di fornire: “Vogliamo soprattutto far passare il messaggio – commenta Silvio Calvigioni Tombolini, direttore marketing e commerciale, rappresentante della terza generazione di famiglia – che la fabbrica è un luogo di grande creatività”. Questo annuncio viene fatto da una vetrina importante, quella di Pitti Uomo, che da molte stagioni ospita le collezioni dell’azienda nata nel 1964 a Urbisaglia dalla passione del fondatore Eugenio Tombolini e che oggi impiega 150 dipendenti. “La nostra è una vera storia Made in Italy, fatta di un profondo legame con la propria terra e manodopera altamente qualificata – spiega Silvio Calvigioni Tombolini – il rapporto con il territorio è sempre stato determinante, così come quello con le persone. Da qui la naturale propensione a uno sviluppo nel rispetto dell’ambiente e del territorio, che porta ad una riduzione delle emissioni, a prodotti ecosostenibili, puntando sulla durata di vita dei capi, sul riciclo e su una ricerca ad alta tecnologia”. Sono in programma importanti investimenti: la ristrutturazione dell’headquarter e l’assunzione di nuovi dipendenti. Da non dimenticare poi la presenza di un’azienda agricola di famiglia che con 20mila piante di olivo realizza un olio extravergine che viene regalato a chi acquista i capi Zero Gravity, punta di diamante della produzione Tombolini.
L’altra novità annunciata ieri nello stand in Fortezza è che Tombolini sarà formal wear sponsor del club calcistico Al-Nassr, uno dei più titolati dell’Arabia Saudita nel quale militano molti campioni come Cristiano Ronaldo, Marcelo Brozovic e Sadio Mané. “Vestire una squadra significa esaltarne anche visivamente la potenza e, al contempo, tradurne i valori che la connotano e la distinguono a livello estetico – ha dichiarato Silvio Calvigioni Tombolini – il nostro brand ha un Dna sportivo svelato da collaborazioni importanti di cui questa è solo l’ultima in ordine di tempo. Associare il nostro nome a un club così titolato e dal forte hype mediatico impreziosisce una volta di più il nostro legame con lo sport e rappresenta, dal punto di vista strategico, un ulteriore step per confermare la nostra presenza nel mercato medio orientale verso il quale sono orientati i nostri sforzi di internazionalizzazione”.
proprio nella giornata di ieri questo legame del brand con lo sport si è concretizzato grazie alla presenza nello stand in Fortezza dei più celebri ambassador di Tombolini: le gemelle Villa, i Calcianti Riccardo Lo Bue, Marco Casamassima, Athos Rigucci e Mirko Garaffoni, l’ex calciatore Fabio Galante, l’ex canoista Antonio Rossi, il giocatore di pallanuoto di serie A Giovanni Generini, e ancora Jacopo Andrei e Alberto Magagna, giovani judoka della PGF Libertas e gli atleti dell’Atletica Firenze Marathon Abdul Majeed Omar e Alessandro Manetti, l’attore Enrico Loverso e per finire con gli arbitri Paolo Tagliavento, Nicola Nicoletti, Emidio Morganti, Nicola Rizzoli e Gianluca Sacchi, insieme all’assessore allo sport Cosimo Guccione e Guido Fienga, Ceo della squadra saudita.
In questa edizione di Pitti Uomo si conferma protagonista il progetto Zero Gravity con la capsule Ultra Light, caratterizzata da una tela di lana e seta sottilissima in doppio ritorto, dal peso di soli 86 grammi al metro quadro. La produzione di Tombolini è destinata per il 70% al mercato estero, principalmente in Europa, Nord America e Middle East e per il resto al Sud America e Australia. La produzione è completamente interna, in una fabbrica di 10mila metri quadrati, con laboratori esterni solo per la maglieria e la lavorazione della pelle.