Albini donna

Visti in fiera / La colorata estate di Albini

Con un fatturato a quota 142 milioni e le esportazioni al 70% il gruppo Albini si è presentato a Milano Unica per presentare la primavera-estate del 2021. Entrare nello stand significa camminare tra la qualità ed i colori di Albini, che trovano concretezza nell’inconfondibile camiceria esposta lungo i corridoi. Ma proprio all’inizio ci sono i tre esempi di Albini Next, un Think Tank nato per guidare il cambiamento nel tessile: tessuto recuperato e trasformato in carta, fibre tinte con pigmenti alimentari di frutta e verdura e un QR code applicato al prodotto finito che “racconta” vita e miracoli, ovvero la tracciabilità, del capo.

Con i tessuti dei quattro brand Albini 1876, Albini Donna, Thomas Mason e Albiate 1830 sullo sfondo parliamo con Stefano Albini di presente e futuro, del tessile e delle fiere.

“Non era questo il momento per mettersi a fare concorrenza tra europei – dice a proposito della concomitanza di Première Vision e Milano Unica nel 2021 – e quindi potremmo entrare in una fase delicata e forse era meglio affrontare prima la questione, anche perché avevamo già il piccolo esempio della concomitanza con Munich Fabric Start. In più, nel presente, c’è anche la questione del coronavirus. Noi per gli approvigionamenti siamo flessibili e quindi il tema delle materie prime non ci preoccupa ma se la diffusione del virus non viene bloccata alla svelta l’impatto sui consumi e sulle vendite del lusso sarà molto dannoso”.

Forse però non tutto il male viene per nuocere: “Questa emergenza – continua Albini – potrebbe convincere qualcuno a ricollocare gli impianti produttivi e noi ne beneficeremmo”.

La note positive arrivano da collezioni e fiera: “Il tema che abbiamo presentato a Milano – conclude l’imprenditore – è stato apprezzato dai clienti, che hanno ammirato le varie fibre naturali, dal lino alla canapa e alla seta, oltre al cotone organico di Supima. Prendiamo atto che la tracciabilità è sempre richiesta e apprezzata, come il controllo della catena di produzione, sia dai principali brand della moda mondiale che dai più importanti retailer”.

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