E’ un brand capace di unire i due spazi fieristici di Milano nel giro di un mese e mezzo: prima Rho, poi il Portello, prima Milano Unica e poi Filo: il Gruppo Albini si è presentato a Rho con i quattro marchi di tessuti, Albini 1876, Thomas Mason, Albiate 1830 e Albini Donna, e al MiCo con Ica Yarns.
Albini Group è arrivato alle fiere dopo un 2022 con un fatturato record di 180 milioni di euro, in crescita del 37% rispetto all’anno precedente e con una quota di export che arriva al 75%. 121 milioni arrivano dal Cotonificio Albini, tornato ai livelli prepandemia ma è in crescita anche Ica Yarns, passato dai 27 milioni nel 2020 ai 62 del 2022.
Dal punto di vista del prodotto a Milano Unica le quattro collezioni hanno “occupato” con la consueta festa di colori il grande stand dell’azienda. Albini 1876 ha puntato, tra gli altri, sui tessuti Colour Block, tinti pezza che per la prima volta diventano sinonimo di personalizzazione, perché cambiano, si aggiornano grazie a nuove strutture e nuovi pesi, su basi in cotone e lino. Uno dei tessuti cardine rimane il 4Flex.
Thomas Mason ha scelto un “viaggio a Napoli” negli atelier dei maestri camiciai per trarre ispirazione: usate materie prime d’eccellenza, come i cotoni Sea Island e Giza 87, mentre Albiate 1830 (nella foto), si è basata su tessuti rustici, dall’aspetto irregolare: più del 45% della collezione è realizzata con filati riciclati e più del 35% con filati organici.
Infine Albini Donna, con una serie di opposti che si attraggono: eleganti con delicatezza, tessuti sofisticati con altri più lineari.
Autunno-Inverno 2024-25 invece per Ica Yarns a Filo, con un book dedicato ai filati organici e mélange, che arrivano anche dalla filatura in Ungheria, a Demecser: “L’acquisizione nel 2021 di questa filatura – spiega Daniele Arioldi, Ceo de I Cotoni di Albini – si inserisce nel progetto di crescita dell’azienda, adeguandone la capacità produttiva alle nuove richieste di mercato. Siamo riusciti ad ampliare la nostra gamma di prodotti e aumentare le nostre competenze e capacità di controllo diretto della filiera produttiva e di trasformazione”.
Biofusion la parola d’ordine per la collezione vista a Filo, al quale viene abbinato l’Italian Selection, frutto di un’altra novità dell’anno appena passato, cioè l’aver riportato in Italia la coltivazione del cotone biologico in Italia, in provincia di Foggia, grazie alla collaborazione tra ICA Yarns e Gest.