Meglio che a febbraio, peggio di dodici mesi fa: se dobbiamo basarci sui numeri dei visitatori quella appena conclusa è stata un’edizione di Première Vision tra alti e bassi.
La fiera di Parigi ha accolto 56.475 visitatori e 1.898 aziende, con percentuali in crescita rispettivamente del 10 e del 2.7% rispetto a febbraio, ed in calo dell’8,8 e dell’1,3% in confronto a settembre 2015. Numeri che sono lo specchio della situazione politica ed economica globale: timori per la sicurezza, debole crescita in paesi emergenti come la Cina, problemi vari in Brasile e Russia ed il calo generalizzato dei consumi sono alla base del calo di presenze.
La lista dei Paesi più rappresentati è più o meno la stessa di sempre: Francia, Italia, Spagna, Regno Unito e Germania, superata però dalla Cina. In crescita rispetto a un anno fa gli americani, ancora settimi, con i turchi ottavi ma frenati dalla contemporaneità del salone con la festa del Sacrificio e dalle ancora non sopite tensioni sociali. Sorpasso del Belgio al Giappone per il nono posto: i nipponici hanno avuto infatti un vistoso calo di presenze ed in questo caso a fare da ago della bilancia è stato il timore per gli attentati.