Varese è medaglia d’argento tra le provincie lombarde più virtuose nell’attivazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro. Lo confermano i dati relativi all’anno scolastico 2013/2014, con quasi 7000 studenti varesini delle scuole superiori che hanno avuto modo di entrare in contatto con il mondo del lavoro, attraverso stage in diversi ambiti e settori.
Livelli che risultano di poco inferiori a quelli della prima in classifica, Milano, che registra poco più di 8.000 esperienze di alternanza. Significativi anche i dati regionali, dove si sfiorano i 30.000 studenti e quelli nazionali dove i ragazzi che hanno svolto un periodo di formazione in azienda superano quota 100.000. Quindi la provincia di Varese, da sola, rappresenta il 7% degli stage in alternanza scuola-lavoro che si svolgono in Italia.
Il quadro è emerso durante il convegno dal titolo “Alternanza scuola-lavoro. Cosa cambia per le imprese”, organizzato a Gallarate dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Obiettivo: aggiornare imprese e istituti scolastici alla luce delle novità introdotte dalla recente riforma della scuola, approvata lo scorso mese di luglio, la cosiddetta legge “Buona Scuola”. Un provvedimento che ha esteso alla totalità delle scuole secondarie di II grado l’utilizzo dell’alternanza scuola-lavoro che, secondo i dati elaborati dall’Istituto nazionale di documentazione Innovazione e Ricerca educativa per conto del Ministero dell’Istruzione, è stata adottata come metodologia didattica dal 43,5% degli istituti nel 2013-2014: meno della metà, dunque. Secondo quanto previsto dalla Buona Scuola, le ore di formazione, che coinvolgeranno gli studenti a partire dal terzo anno, saliranno, invece, ad almeno 400 per i ragazzi e le ragazze che frequentano gli istituti tecnici e professionali e ad almeno 200 per quelli iscritti ad un liceo. Lo scopo è di favorirne l’inserimento nel mercato del lavoro una volta concluso il percorso scolastico, riducendo contemporaneamente il crescente tasso di disoccupazione giovanile, arrivato a Varese a quota 29,9% (dato relativo alla fascia di età tra i 15 e i 24 anni).