Imprese, Piemonte

Varese, la guerra in Ucraina e le spese riducono la produzione

Il conflitto russo-ucraino, l’andamento delle commodity e le tensioni internazionali hanno fatto mettere il piede sul freno all’industria varesina.

L’Ufficio Studi di Univa ha fatto una prima valutazione di guerra, materie prime ed energia rilevando che il 19,1% delle imprese ha ridotto la produzione e nei prossimi mesi la percentuale potrebbe salire fino al 34%.

Delle aziende che hanno lavorato meno il 52,4% ha avuto una contrazione entro il 20%, il 38,1% tra il 21 e il 40%, e il 9,5% è andato oltre il 40%. Il 28,4% degli intervistati ha una visione che arriva al massimo ad un anno, dopo di che dovrà intervenire con una diminuzione del lavoro. L’11,4% ha ossigeno per almeno due anni. Solo il 26,1% potrebbe continuare con questa situazione all’infinito.

Il problema più avvertito è quello del costo dell’energia ma il 95,5% subisce conseguenze anche per gli incrementi dei prezzi delle materie prime, con l’82,7% che ha difficoltà di approvvigionamento. Meno, ma comunque tante, le imprese che registrano forti aumenti di prezzo sul fronte dei semilavorati (50,9%) e degli ingranaggi che si intoppano nel loro reperimento (42,7%).

Il 42,7% delle imprese segnala diminuzioni o, comunque, ostacoli alle esportazioni e allle importazioni. Chi lavora con acciaio, rame e nickel, le cui principali fonti di provenienza sono Russia e Ucraina, ha grandi difficoltà.

Il 43,2% delle aziende cerca in Cina ciò che non trova più dai propri classici partner internazionali. Il 34,1% sta provando ad accorciare la catena rivolgendosi al mercato interno italiano. Il 20,5% volge lo sguardo alla Germania. Il 18,2% sta cominciando a sondare l’India e il 13,6% la Turchia.

Nell’88% dei casi le aziende provano a rivedere i prezzi di vendita per salvaguardare almeno in parte le proprie marginalità. Il 31% si appoggia a finanziamenti agevolati. Il 28% sta sperimentando una rimodulazione dei turni di lavoro.

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