L’indagine congiunturale di Unindustria Como sul primo semestre del 2015 mostra un leggero miglioramento rispetto ai livelli del 2014 e di conseguenza molto migliore di un 2012 e un 2013 chiusi con pesanti perdite.
In generale il segno “più” ritorna sui dati di domanda, attività produttiva e fatturato: rispetto al periodo luglio-dicembre dello scorso anno, gli ordini sono cresciuti del 4,1%, segnale anticipatore di una tendenza positiva, mentre l’attività produttiva cresce meno (+2,6%). Meglio le vendite nel raffronto tendenziale: +3,2%. La performance congiunturale è parzialmente legata a caratteristiche stagionali della produzione, riscontrata per poco più del 40% del campione.
Sono migliori i dati per gli ordini ricevuti da aziende medio-grandi: +5% congiunturale contro il +3,3% fatto registrare dalle aziende piccole. Quest’ultime hanno contemporaneamente riportato una variazione congiunturale della produzione del 3% contro 1,4% delle aziende medio-grandi. Quasi gli stessi risultati invece per le vendite: +3,4% per le piccole imprese e +3% per le grandi.
Le previsioni per la seconda parte del 2015 sono orientate all’ottimismo, con una crescita di ordini e vendite poco sotto il 2% rispetto al semestre appena concluso.
La propensione all’export delle imprese monitorate nel complesso è buona (più del 40% del fatturato realizzato al di fuori dei confini nazionali, quasi la metà in Europa occidentale).
Le imprese del campione continuano a vivere criticità nei loro rapporti con gli istituti di credito ma il dato è stabile da più semestri. Per quanto riguarda la situazione occupazionale c’è stabilità (poco meno dell’80%), nel 13% invece miglioramenti. Le aspettative per i prossimi mesi del 2015 confermerebbero tale scenario.
La rilevazione del primo semestre 2015 ha riscontrato un fatturato in aumento più marcato rispetto alla rilevazione precedente (+3,2%) mentre una variazione più moderata, dell’1,5% rispetto a inizio 2014. Come per produzione e ordini, anche il dato complessivo sulle vendite risente di andamenti differenti tra piccole imprese e medie imprese: le prime sperimentano +0,6% nelle vendite contro il 2,6% delle aziende grandi. Nel confronto tendenziale invece, le differenze tra dimensioni aziendali sono più sfumate: +3,4% per le imprese piccole e +3,0% per le imprese con più di 50 addetti.
Il 57,9% delle vendite avviene in Italia, il 25,1% in Europa Occidentale, il 2,8% nei BRICS, il 3,3% negli Stati Uniti e il 3,8% in Europa dell’est. La restante parte è divisa tra Asia, America centro-meridionale e altri Paesi.
“Dopo un inizio d’anno incerto – commenta il presidente di Unindustria Como, Francesco Verga – soprattutto per alcuni settori produttivi, gli ultimi mesi di questo primo semestre hanno contribuito ad invertire la rotta ed il segno “più” è tornato nelle nostre rilevazioni in particolar modo riguardo all’attività produttiva ed al fatturato. Merito anche di una miglior performance delle piccole imprese che, seppur timidamente e in maniera non uniforme, iniziano a segnare una crescita della produzione fino ad ora riservata solo alle medio grandi. Apprezziamo lo sforzo del sistema creditizio che ha espresso maggiore disponibilità ad espandere le linee di credito esistenti o ad attivarne di nuove, presupposto indispensabile per cominciare il percorso di una crescita capace di creare quegli anticorpi essenziali per essere indifferenti ai condizionamenti esterni come le situazioni di alcuni paesi vicini. Siamo solo all’inizio di una timida ripresa e dobbiamo continuare sulla strada delle riforme e dell’innovazione per riuscire a competere in ambito globale”.