Ritorno ai basici: operazione possibile solo se i basici garantiscono una qualità assolutamente eccellente, che rifugge ogni sovrastruttura che non può che offuscare la qualità. E’ il mood di questa stagione di Tollegno che si presenta a Pitti Filati con alcune interessanti novità.
Innanzitutto il Manifesto per la sostenibilità che vuole essere al tempo stesso punto di arrivo e di nuova partenza per questo percorso che Tollegno sta seguendo con grande convinzione sia nella scelta delle materie prime che della lavorazione dei filati. Il Manifesto elenca sei punti che riassumono il ‘credo’ di Tollegno: Origin per non dimenticare l’origine dell’azienda e dei filati che lavora, Future perché questo deve essere la luce guida, Territory che inevitabilmente permea la lavorazione di Tollegno, Openness perché le proprie origini sono un punto di partenza per l’apertura a nuove idee e realtà, Balance come elemento assolutamente essenziale ad ogni livello, Protection della persona attraverso i filati Tollegno, dell’ambiente grazie alla sostenibilità della produzione, del cliente grazie al servizio garantito. Il Manifesto è realizzato utilizzando sei foto scattate da un dipendente di Tollegno, Paolo Mazzanti, che ogni anno si regala un viaggio che lo porta in angoli emozionanti del Pianeta. Una scelta che valorizza l’attaccamento all’azienda di chi ci lavora e i talenti dei dipendenti che fanno grande Tollegno.
In secondo luogo la pubblicazione del terzo Quaderno che ripercorre la storia e gli archivi dei questa azienda: focus di questa piacevole e interessante uscita sul biennio 1950-1970.
Guardando ai dati economici, l’azienda biellese ha diffuso alcuni dati, per quanto il bilancio si chiuderà a maggio e solo allora ci saranno cifre precise. Per il 2017 è attesa una crescita, il 2018 è iniziato positivamente e l’obiettivo è una crescita maggiore all’estero, che già rappresenta il 70% delle vendite, con un’equa ripartizione tra Usa, Ue e Asia. Per l’anno appena iniziato l’investimento di budget è annunciato in crescita, destinato sia all’innovazione di prodotto che di lavorazione, sia a compensare l’importante aumento dei prezzi della lana, un aumento che dai 900 dollari australiani del 2016 va verso i 1400 del 2018
Soddisfazione, infine, per la presenza di compratori a Firenze, nonostante l’estivo non rappresenti il core dell’azienda. Nelle collezioni filati essenziali, primitivi, grezzi. A partire dai colori che, combinando trans-stagionalità e tridimensionalità di fiammati e sfumati, regalano vigore e consapevole irregolarità anche ai prodotti più nobili. Cashmere e seta in purezza, Lana Merino Extrafine pura o abbinata alla viscosa al lino, alla seta o con seta&cashmere, al cotone.