Si scrive Til-Test & innovation Laboratory ed è un investimento del gruppo Kering a Prato ma con un po’ di fantasia (neanche tanta) si può leggere Buzzilab.
Dalla prima metà del prossimo anno sarà infatti operativo a Prato un laboratorio di analisi e consulenze dedicato ai prodotti della filiera moda che assolverà in tutto e per tutto i compiti che aveva il laboratorio dello storico istituto “Buzzi”, chiuso con un mare di polemiche a fine 2019. Ed il fatto che a dirigere il laboratorio sarà Giuseppe Bartolini, il professore anima del Buzzilab, aumenta la suggestione (ed anche i rimpianti).
Bartolini porterà al Til quasi tutto il suo vecchio staff di collaboratori per eseguire test di tipo chimico, fisico e biologico su prodotti finiti, semilavorati e materie prime, in particolare per i settori abbigliamento, pelletteria, calzature, orologeria, gioielleria e occhialeria.
Kering, già cliente del BuzziLab (nella foto), ha voluto dotarsi di una struttura per gestire in proprio le attività di testing nel lungo periodo e verificare la conformità dei prodotti finiti e la sostenibilità dei processi e dei capi di abbigliamento.
Til e BuzziLab sono quindi due soggetti che si somigliano molto pur non essendo in nessun modo parenti: nel complesso l’apertura è una buona notizia per l’indotto moda e per Prato, che tornerà ad “ospitare” capi griffati Gucci, Yves Saint Laurent, Bottega Veneta, Alexander McQueen e Pomellato. Ma il laboratorio sarà aperto anche per tutte le aziende del distretto.