Texhibition: voce agli espositori

Attenzione al cliente e sostenibilità sono le parole ricorrenti tra i target degli espositori di Texhibition, moltissimi dei quali con una spiccata vocazione all’export. Proprio questa vocazione all’esportazione verso altri paesi rende essenziale rispettare i parametri di qualità e sostenibilità posti dai paesi importatori, come sottolinea Yaprak Tepe di Tepar, azienda leader nella produzione di filati di poliestere, poliammide e polipropilene. “I nostri prodotti nascono spesso da una progettazione portata avanti col cliente – afferma Yaprak Tepe – e negli ultimi anni abbiamo lavorato molto sulla sostenibilità: abbiamo ridotto in maniera significativa il consumo di acqua e le emissioni di Co2 perchè la tracciabilità non è per noi limitata al prodotto, ma riguarda l’intero processo produttivo. Per quanto riguarda il prodotto usiamo polimeri innovativi e utilizziamo bottiglie PET con un processo che ci consente di ottenere un poliestere praticamente vergine secondo un’innovativa forma di riciclo chimica e non meccanica”. Sono molti i settori in cui Tepar opera: fashion, homework, automotive, ma anche militare.

Grande protagonista dell’imprenditoria tessile turco è Kipas, presente a Texhibition per incrementare il proprio portfolio di clienti stranieri. Kipas è il secondo fornitore di tessuti verso l’Europa e impiega circa diecimila persone. “Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da grandi investimenti in tecnologie e nuovi macchinari – commenta Seyda Zumrutoglu – e siamo ripagati da ottimi feedback dal mercato, in particolare quelli tedesco, italiano e spagnolo, con brand come Zara, Mango, Desigual e Max Mara proprio in Italia, ma negli ultimi tempi sta andando bene anche il Sud America, in particolare con Brasile e Colombia. Siamo molto interessati alle fiere specialmente quelle europee. Tuttavia duole dire che l’ultima edizione di Première Visio non ha retto le aspettative, probabilmente a causa della tempistica. Al contrario qui a Texhibition abbiamo avuto visitatori italiani, spagnoli, tedeschi e australiani”.

Un’impresa dal ciclo produttivo certamente interessante è Bossa, che acquista la fibra e realizza tessuti in denim nella filiera interna completa. “La nostra attenzione in questo periodo – spiega B. Hande Yildirim – è soprattutto alla sostenibilità e in particolare al riciclo di tessuti già utilizzati: grande attenzione alla fase di tintura, per la quale sfruttiamo moltissimo i colori naturali del cotone. I nostri maggiori clienti sono la Spagna, gli Usa, la Germania e l’Italia, in Turchia vendiamo circa il 30% della nostra produzione”.

E’ una filiera completa anche quella di Yunsa, impresa che produce tessuti in lana che vengono acquistati dai maggiori retailer europei. “I nostri principali mercati sono la Germania, la Spagna e la Svezia – commenta Yonca Payas – e proprio da questi mercati ci viene pressione per raggiungere standard di sostenibilità sempre più alti, anche se alla lunga questo comporterà un minimo aumento prezzo”.

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