Versatilità, predisposizione al multitasking, ampia conoscenza dei mercati, gestione del lavoro di squadra: per molti questi sono requisiti presenti negli annunci di ricerca lavoro ma per Alessandro Bastagli sono solo alcune delle qualità che usa ogni giorno a Lineapiù e nelle altre aziende che gli fanno capo, da Dimensione Danza a Everlast.
A Pitti Filati Bastagli e Lineapiù arrivano con la novità del Paper Knit, un filato in carta giapponese presentato in due varianti: Carta, un autentico filo di carta ritorto assieme a un filo di poliammide per generare effetti origami in maglia, e Mars, un nastro di “carta” di nylon spalmato con colori a pigmento che imita l’effetto delle pennellate ad acquerello. La carta può essere filata e quindi lavorata a maglia e la sua applicazione è varia e qualche sorpresa è già in ponte per i prossimi mesi.
Altra novità è il filato minerale, con una colorazione naturale ottenuta dalla macinazione impalpabile della pietra.
Bastagli le presenta con orgoglio all’interno di uno stand in cui tutti i tavoli sono occupati da buyer interessati, cosa che fa pensare a un 2017 migliore del 2016: “In realtà – spiega l’imprenditore fiorentino – nel 2016 abbiamo perso solo il 2% in valore e l’1% in chili di filato. Dopo sei anni di crescita e di rinascita non è una cosa che preoccupa, anche se va seguita. Il calo è dovuto solo alla flessione degli ordini dagli USA”.
E qui la domanda su Trump è d’obbligo: timore o incertezza per quello che fa o farà il nuovo presidente?
Quello che ha detto in campagna elettorale si ridimensionerà, come accade sempre. Vuol fare le barriere ma gli altri, cinesi in primis, non staranno a guardare. Mi preoccupa l’instabilità ma è anche vero che gli imprenditori lo hanno voluto e che il dollaro si è rafforzato; in ogni caso il mondo non finisce, anche se il lusso non può crescere ancora molto e alcuni brand, tipo Zara, stanno alzando il tiro in fatto di posizionamento sul mercato e di qualità del prodotto.
Girano voci che qualche fondo di investimento abbia buttato gli occhi anche su Lineapiù o su qualche brand di casa Bastagli.
Tutto ha un prezzo, questo è chiaro. Ma al momento non c’è niente di concreto.
Tornando al 2016: c’è stato anche l’inizio delle frizioni con i sindacati per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro ed è arrivato lo sciopero, con tanto di rappresentanza dei lavoratori di Lineapiù in prima fila con cartelli e striscioni.
Detto che lo sciopero è un diritto sacrosanto dei lavoratori devo aggiungere che in questo caso ho provato un po’ di amarezza. Con tutti i miei dipendenti credo di avere un rapporto idilliaco, non ho mai detto no a nessuna loro richiesta e mi aspettavo che in giorni di consegna degli ordini come quelli il loro diritto di scioperare andasse di pari passo con quello dei clienti di avere il materiale ordinato. D’altronde veniamo da anni in cui una ditta che stava per fallire è stata riportata in alto, ha quasi raddoppiato il fatturato e ha portato avanti la tradizione garantendo a tutti anche i premi, la quattordicesima e il bonus per la produttività. Giusto che a livello nazionale si porti avanti una battaglia comune per i diritti ma bisogna considerare che ci sono anche casi virtuosi.