Il caso Superlativa, la tintoria da tempo oggetto di una diatriba sindacale che ha portato anche a scontri violenti, continua a far discutere il mondo imprenditoriale pratese, tra illegalità e lavoro che prosegue tra mille incognite.
Sul tema interviene di nuovo Confindustria Toscana Nord con il vice presidente Francesco Marini: “Se la ripresa dell’attività è avvenuta nel rispetto delle norme, come sicuramente è se le autorità l’hanno consentita – ha detto – allora c’è qualcosa che non va nelle norme. O quantomeno, le norme ordinarie potrebbero essere inadeguate a fronteggiare fenomeni particolarmente gravi come quelli che si stanno verificando nel distretto pratese. In ogni caso quanto sta accadendo alla Superlativa suona come una beffa per le tante aziende che agiscono correttamente”.
Marini non entra nel merito della vicenda sindacale in quanto tale e delle polemiche che l’hanno accompagnata (“Non disponiamo di elementi per pronunciarci e comunque quello che ci riguarda è solo l’irregolarità dell’azienda, verificata dal gruppo interforze”, precisa) ma chiede: “Cos’altro deve accadere perché questa azienda sia posta in condizione di non nuocere, di cessare la concorrenza sleale che danneggia le altre imprese? Una quarta recidiva? Qualche incidente clamoroso? Quello che è certo è che questa situazione non è accettabile. Come Confindustria Toscana Nord abbiamo sempre sollecitato un’azione forte e incisiva di controllo di queste vere e proprie patologie economiche e sociali, ma a quanto pare questo non basta: ormai bisogna chiedersi se per Prato non occorrano norme speciali. Nei contatti che abbiamo con la Prefettura e le altre autorità continueremo a far presente lo sconcerto delle imprese per quanto sta accadendo”.