Sostenibilita', anche in Colombia c'e' il made in Italy

La presenza che non ti aspetti a Colombiamoda ha i contorni verdi, bianchi e rossi della NuovoMondo Eco Americas: tre imprenditori italiani che portano il riciclato nel tessile sudamericano con l’esperienza maturata in Italia.

La storia, come spiegano Paolo Dugo Reggiani, Roberto Rossetti e Massimiliano Tancorre, e’ quella da “quattro amici al bar” con un’idea da sviluppare. E l’idea e’ diventata una realta’ da quattro soci (loro tre piu’ un cinese), due stabilimenti produttivi (in Vietnam e Cina), una sede in Colombia (a Medellin) e una produzione di fibre e tessuti con la tecnica del riciclo: i rifiuti tessili vengono acquistati, lavati, riportati al loro stato naturale di fibra e rivenduti oppure trasformati in filati. Prima il poliestere, poi il cotone che, in abbinamento portano ad un prodotto 100% riciclabile con tre certificazioni: quella della biodegradabilita’, la GOTS e la GRS.

E siccome da cosa nasce cosa sono arrivati tessuti, tinti con tinture naturali che provengono dalla terra o dalla frutta, ed i capi finiti, che alcuni brand hanno prodotto e stanno producendo con il materiale di NuovoMondo e che sono arrivati anche a Pitti Uomo. Colombiamoda e’ la prima fiera di settore alla quale gli imprenditori italiani partecipano.

“Copriamo un bacino di mercato che va dal Messico in giu’, in tutto il Sud America – dicono – e per i clienti che conoscono la sostenibilita’ e le certificazioni abbiamo un valore aggiunto che la concorrenza difficilmente ha. E tutto tenendo il prezzo mediamente inferiore del 5% grazie al salto di alcuni passaggi e al rapporto diretto col cliente finale. Non sempre sostenibilita’ e certificazioni significano costi superiori”.

E nelle prime ore di fiera le visite sono gia’ varie: “Abbiamo visto peruviani, brasiliani e costaricani, oltre ai colombiani, che sono molto interessati al denim e tra l’altro quello esposto e’ prodotto in Italia”.

Perche’ al valore del made in Italy non si rinuncia neanche a queste latitudini

Nella foto, da sinistra, Reggiani, Rossetti e Tancorre

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