Silvio Albini, il congedo del Cavaliere

Un saluto breve, quasi come una comunicazione di servizio, accompagnato però da una promessa, quella di non abbandonare del tutto il board di Milano Unica. Silvio Albini ha chiuso la sua esperienza da presidente facendo calare il sipario alla fine del suo intervento di apertura della 21′ edizione di una fiera che ha guidato per quattro anni, uno in più dei suoi predecessori.

Un gesto quasi militaresco, quello di passare un testimone simbolico al successore, Ettore Botto Poala, ovvero una scatola con tutti i prodotti tessili trattati al salone, proprio come il commilitone che lascia la caserma consegna la ‘stecca’ al nuovo arrivato: ma l’esperienza di Albini alla guida della fiera milanese ha avuto ben poco di militaresco o goliardico.

Il presidente del Gruppo Albini, da poco anche Cavaliere del Lavoro, ha infatti guidato Milano Unica dall’indomani dell’apice della lunga crisi che dal 2008 in poi aveva iniziato a falcidiare aziende ed espositori ed ha dovuto trovare una rotta che facesse uscire la nave dai marosi (calo di presenze, gap con Première Vision in aumento, ‘fuga’ dei pratesi non più convinti del progetto peraltro da loro inizialmente appoggiato, crescita di Munich Fabric Start poi rallentata nel tempo…).

Tenuto conto di tutte queste difficoltà alla fine il risultato ottenuto è quasi straordinario se è vero che Milano Unica ha iniziato una risalita, prima lenta e poi veloce grazie all’intervento del Governo; che la fiera è sbarcata prima in Cina e poi negli Stati Uniti; che i pratesi hanno in gran parte vestito i panni del figliol prodigo tornando con Moda In e Ideabiella; che Albini è riuscito a fare da collante tra chi voleva una’edizione di precollezioni a luglio e chi invece non ne era interessato riuscendo ad arrivare al positivo esperimento (o anche più…) di Prima.

Il tutto con la signorilità che gli è stata riconosciuta anche dal viceministro Calenda e che probabilmente era l’ingrediente necessario per arrivare a tutti questi risultati mantenendo l’unione ai vertici di Milano Unica.

Ettore Botto Poala, al momento di ricevere la ‘stecca’ ha detto, anche riferendosi al suo ruolo in Reda: “E’ la seconda volta che mi trovo a ereditare una cosa che funziona bene. Mi impegnerò affinché continui a farlo”. La base di partenza è buona, il peggio sembra passato. Anche grazie a Silvio Albini.

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