Dopo l’incontro tra il sindaco di Prato Biffoni e il sottosegretario Giacomelli con l’assessore regionale toscano Federica Fratoni sembra avvicinarsi una soluzione per il problema degli scarti tessili, che per gli imprenditori pratesi vanno considerati come materiale da recuperare e non come un rifiuto.
“Abbiamo chiesto al ministero dell’Ambiente una doppia risposta- spiega il sottosegretario Giacomelli -, ovvero da un lato un decreto che una volta per tutte definisca tutte le tipologie di scarto tessile come materia prima seconda, nell’ambito della normativa sull’End of waste, dall’altra la risposta ufficiale a un quesito specifico avanzato dalla Regione Toscana perché lo scarto tessile sia riconosciuto come un sottoprodotto che può essere riutilizzato anche in opifici diversi, purché questo avvenga all’interno del distretto”.
La risposta al quesito della Regione potrà quindi già mettere le aziende in condizione di riutilizzare gli scarti tessili prima dell’approvazione del decreto (per il quale i tempi sono più lunghi) e l’assessore Fratoni si è dichiarata immediatamente disponibile a mandare il quesito tenendo conto di tutte le informazioni che le verranno fornite direttamente dalle categorie economiche pratesi.
“Ovviamente – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni – questo dovrà avvenire in tempi molto brevi, perché il rapporto con il Governo uscente è già avviato su questo tema e possiamo ottenere risposte certe sul quesito, così come sull’avvio del procedimento per il decreto. Convocherò a breve tutti i parlamentari eletti in questo territorio perché questo lavoro ben impostato e da tempo avviato sia portato a termine e ciascuno di loro dovrà fare la propria parte per spingere verso l’attuazione del decreto sugli scarti tessili, fondamentale per il nostro sistema produttivo”. Secondo una prima stima, infatti, il riutilizzo del materiale tessile porterà al recupero almeno del 30% degli scarti di lavorazione, riducendo notevolmente la quantità di materiale da smaltire.