Dal 1888 al 2018 per 130 anni di sericoltura, attività una volta fiorente in Romagna e ora ‘rievocata’ con un convegno che si terrà domenica a Sogliano al Rubicone per ricordare un analogo evento tenuto domenica 10 marzo 1888 al comizio agrario di Cesena, una conferenza sui bachi da seta tenuta dal dottor Filippo Barbato con tanto di atti stampati dalle tipografie di Italo Collini, a favore della scuola femminile.
Al teatro Turroni di Sogliano al Rubicone, a partire dalle 9,30, si terrà l’evento organizzato dall’associazione culturale SERIT “Società entomologica rurale degli insetti tessicoli” in collaborazione dello staff di Confcooperative di Forlì-Cesena vede tra gli altri il patrocinio di Cna Federmoda.
“La reintroduzione della sericultura – dichiara Doriana Marini, Vicepresidente Nazionale CNA Federmoda – deve partire da una sensibilizzazione del comparto agricolo e dunque dalla gelsicoltura e dall’allevamento dei bachi da seta. Progetti del genere sono in corso in alcuni territori tra cui le Marche grazie ad un Programma di Sviluppo Regionale (PSR) che ha coinvolto agricoltori, Università e CCIAA. Dal punto di vista della lavorazione del materiale grezzo possiamo dire che la filiera esistente oggi in Italia è utilizzabile solo per le lavorazioni di cardatura della seta ma non certo per quelle di filatura tradizionale. L’obiettivo di mescole seta-cotone, seta-cachemire o lana appare oggi perseguibile ed auspicabile in vista di un consolidamento dei temi legati alla sostenibilità nell’ambito moda, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico-finanziario”.
La conferenza di domenica prende il nome latino di “Dulcis in Phashium” proprio con l’auspicio di rilanciare la sericoltura in occidente. Al termine della conferenza sarà illustrato il progetto di crowdfunding per la realizzazione di un libro “Vermis sericicus” completamente scritto in latino ed utile per gli studenti ed amanti della lingua latina.