Scarti tessili a Prato

Rifiuti tessili a Prato, tredici denunciati per gestione illecita

Tredici persone denunciate dal Nucleo Ambientale della Polizia Municipale di Prato per il reato di gestione illecita di rifiuti che vede coinvolte ancora una volta le aziende di confezione e/o pronto moda del distretto pratese.

L’indagine è partita dal rinvenimento a Cascina in alcuni terreni agricoli di alcuni ritagli ed altri elementi riconducibili ad aziende pratesi. Dopo un’indagine comune sono stati identificati i soggetti produttori dei rifiuti e il veicolo utilizzato per compiere l’attività illecita, rintracciato da una pattuglia di motociclisti e sottoposto a sequestro col carico costituito da circa 50 sacchi di ritagli frammisti a carta modello e plastica.

I rifiuti partivano da Prato con destinazione Cascina e l’attività era gestita principalmente da due italiani, residenti a Pisa e Livorno, con una cittadina cinese, anch’essa residente in un comune del livornese ma con stabili rapporti con la comunità cinese di Prato. Una vera e propria organizzazione, con ruoli diversi tra i vari soggetti, che aveva allestito mezzi e terreni di proprietà di uno di essi, ma intestati fittiziamente ad altre società, per trasportare e stoccare illecitamente i rifiuti, creandosi un pacchetto di clienti su Prato, per la maggior parte aziende gestite da cittadini orientali, grazie ai rapporti instaurati dalla donna cinese.

Il traffico veniva svolto ad un prezzo molto inferiore rispetto a quello attuale di mercato, che si traduceva in notevoli risparmi sui costi di smaltimento da parte delle aziende cinesi ed in una vera e propria concorrenza sleale per le altre imprese che operano in tale settore. Tutti i soggetti coinvolti dovranno ora rispondere del reato di concorso in gestione illecita di rifiuti per la quale è prevista la pena dell’arresto da 6 mesi a 2 anni e l’ammenda da € 2.600 ad € 26.000.

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