Successori Reda

Reda, 2022 con ricavi a tre cifre

Il Gruppo Reda ha chiuso il 2022 con ricavi complessivi per circa 115 milioni di euro, confermando il trend di crescita degli ultimi anni, aumentando di circa il 42% i ricavi del 20/21 e quadruplicando
l’EBITDA.

Questo nonostante l’aumento dei costi dell’energia (per Reda è triplicato) e la difficoltà nel reperire le materie prime. Dal punto di vista della sostenibilità l’azienda ha iniziato ad investire nella tracciabilità  già dagli anni ’90 acquistando le prime fattorie in Nuova Zelanda, mentre nel 2004 è diventata il primo lanificio al mondo ad ottenere la certificazione EMAS. Dal 2020 Reda è uno dei pochi lanifici al mondo ad essere B Corp e dal 2022 è diventata Società Benefit.

Sul piano della digitalizzazione è stata implementata sin dal 2020, durante la pandemia, Reda 4.0, la
piattaforma che permette ai clienti di avere a portata di click le collezioni, le novità e l’offerta completa di
tessuti. La collezione in digitale ha portato a stagione un risparmio di 11.500 metri di campionario che equivalgono a circa 236 tonnellate di CO2.

“L’azienda ha continuato ad investire ininterrottamente nonostante l’emergenza pandemica, la crisi
energetica, la guerra che si sta ancora svolgendo ed il rincaro delle materie prime. Gli investimenti non sono sufficienti se non mettiamo al centro le persone. Siamo alla costante ricerca di nuovi talenti in tutte le nostre divisioni, dal lanificio, agli atelier di Lanieri e a Tailoor, la software vendor che abbiamo creato un anno fa”, dice Ercole Botto Poala, CEO di Reda e presidente di Confindustria Moda.

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