Sono tornati con il segno positivo i principali numeri della semestrale di Ratti che, dopo il picco della pandemia e le conseguenti difficoltà comuni a tutto il tessile-abbigliamento italiano, ha chiuso i conti a giugno 2021 con una crescita in quasi tutti i settori.
I dati consolidati parlano di un fatturato di 34 milioni e di ricavi per 17,3 milioni, con un incremento di 4,7 milioni (+37,4%) rispetto al medesimo periodo del precedente esercizio; il raffronto tra i primi trimestri dei rispettivi anni era stato invece di -28,3%.
Rimane da limare un -5,3% sul fatturato rispetto al semestre 2020, influenzato solo in parte dalla pandemia. Tra i vari poli produttivi in calo Ratti Luxe (-13,9%) ed Art (-67,8%), mentre crescono Rainbow (2,6%), Carnet (10,3%), Ratti Studio (24,8%) e Arredamento (18,3%).
Dal punto di vista dei mercati bene l’Europa (soprattutto Francia e Portogallo), ancora con percentuali negative Italia, Usa e Giappone.
Nei primi sei mesi del 2021 il Gruppo Ratti ha investito in attività fisse (immobilizzazioni materiali ed
immateriali) tre milioni: uno per rinnovo dei macchinari del reparto stamperia, 900 mila euro per la riorganizzazione del reparto tessitura, 400 mila per migliorie al sito di Guanzate.