C’è di nuovo il segno più accanto alle cifre di chiusura del bilancio per Ratti: stavolta il +6,1% dei ricavi, saliti a 116,3 milioni, è ancora più confortante, dopo un anno che nella maggioranza dei casi del settore tessile non è stato così positivo.
I dati consolidati dell’esercizio 2019 raccontano anche di un margine lordo di 20,2 milioni e di investimenti per 10,5. Questi risultati hanno permesso l’ulteriore rafforzamento della posizione finanziaria netta, in miglioramento di 1,8 milioni rispetto al 31 dicembre 2018. Tutto questo ha portato alla proposta di distribuire un dividendo di 0,22 euro per azione, per complessivi 6 milioni, e la destinazione della quota residua dell’utile al rafforzamento patrimoniale e finanziario.
Il Consiglio di Amministrazione ha poi esaminato ed approvato il Bilancio di Sostenibilità, che include la Dichiarazione Non Finanziaria 2019, e che descrive le attività più rilevanti svolte dal gruppo in ambito sociale, ambientale ed economico.
A premiare sono state in modo particolare la divisione Luxe (+13,2%) e lo Studio (+27,5%), grazie all’incremento delle vendite di accessori distribuiti in licenza; bene anche il polo Collezioni (+5,9%), trainato dalle vendite di tessuti per abbigliamento. Meno bene invece il Fast Fashion, con una flessione delle vendite di quasi 2 milioni (-29,5%).
Il mercato più in crescita è quello giapponese (+37,8%), seguito dall’italiano (+22,1%); in calo gli Usa (-21,1%).