Sono stati 61664 i visitatori dell’ultima edizione di Première Vision Paris. Gli organizzatori della fiera hanno comunicato le cifre ufficiali del salone, che ha accusato una lieve flessione (-1%) di compratori, stilisti e rappresentanti rispetto all’edizione del settembre 2014, una di quelle col numero più alto di visitatori del post-crisi (62.431). Tenuto conto di quanto successo negli ultimi dodici mesi a livello di economia e di politica mondiali c’è di che essere soddisfatti, con i russi praticamente quasi assenti ed i francesi che sono rimasti al 26%, riservando al salone il consueto carattere di internazionalità.
Dopo i francesi sono stati gli italiani i più presenti, seguiti da britannici, spagnoli e tedeschi. Poi cinesi, statunitensi, turchi, giapponesi e belgi.
I 1924 espositori hanno quindi avuto la ribalta che speravano, compresi 1 732 italiani per i quali, da qui a febbraio, si ripropone l’amletico dubbio sulle partecipazioni alle fiere in Italia invece che quelle all’estero e viceversa: c’è chi chiede tempistiche diverse, chi l’accorpamento tra più fiere (per esempio Milano unica con Filo o Lineapelle) per ridurre gli spostamenti, concentrare i clienti e limitare le spese e chi invece non è disposto a lasciare l’una per andare dall’altra.