Tre premi su quattro, tre distretti diversi, tre eccellenze: l’Italia ha fatto la consueta bella figura alla cerimonia di consegna dei Première Vision Awards, con la giuria che ha esaltato la qualità del tessile tricolore. Il lanificio piemontese Luigi Colombo col Grand Jury Prize, la veneta Bonotto con quello per le Smart Creation e la toscana Lyria nella categoria Handle sono le aziende che hanno tenuto alto il tricolore a Parigi.
La giuria, presieduta dall’artista olandese Bart Hess e composta da Jacopo Etro, Fabrizio Lupi, Isaac Reina, Ester Manas, Andreas Röhrich, Sergio Hernandez de Andrade, Christoph Rumpf, Didier Vervaeren, Claude Vuillermet e Pascaline Wilhelm, ha assegnato al Lanificio Colombo il premio più importante, quello per il tessuto più simbolico della stagione, mentre Lyria ha portato un misto lana-poliestere che ha regalato le migliori sensazioni al tatto. Bonotto invece, col tessuto ecosostenibile e responsabile derivante dal recupero dei rifiuti in mare, ha focalizzato l’attenzione sul tema della sostenibilità.
A “rovinare” la supremazia assoluta dell’Italia è stata la svizzera Jakob Schlaepfer nella categoria Imagination, premiata per una rete che ha esaltato tecnica e finissaggio.
Niente Italia invece nelle quattro categoria di premi riservate alla pelle. Il Grand Jury Prize è andato alla coreana Akto, l’Handle alla turca Marmara Deri, l’Imagination alla spagnola FC Creacio / Innovacio e il Fashion Smart Creation alla taiwanese Kotai Tannery.
Il prossimo appuntamento con i premi è per settembre 2020, con una novità: sarà infatti inglobato anche il premio TexSelect, già assegnato da anni proprio durante il salone parigino, inserendo quindi anche la categoria riservata alle migliori scuole di moda. Il tutto sarà così “PV Awards Next Gen”.