Edizione davvero particolare quella di oggi dei PV Awards, con vincitori fuori da ogni pronostico e con l’Italia che ha raccolto forse meno premi del previsto, dopo il quasi strike di dodici mesi fa con cinque vincitori su sei. A tenere alta la bandiera hanno provveduto la lombarda Luxury Jersey e l’empolese Dileather.
La Luxury Jersey ha bissato il successo di due anni fa nella categoria Handle e stavolta a premiare l’abilita’ di Federico Boselli e’ stato un tessuto in viscosa crespa e lycra col peso da abito elegante: ”E’ un tessuto con mano secca e rilevata – spiega Boselli (nella foto con Elisabetta Proserpio), al terzo successo personale avendo vinto un PV Award anche quando era alla guida dell’azienda di famiglia, la Marioboselli, poi ceduta nel 2009 – molto difficile da fare ma bello nella sua semplicita’. Questo premio e’ davvero un motivo di orgoglio dopo tanto duro lavoro, non sempre ripagato dai risultati. Ci da’ visibilita’ davanti ai clienti, che magari vengono nello stand per vedere il tessuto che ha vinto ma poi ne prendono altri”.
Dileather invece ha vinto il PV Grand Prize riservato alla pelle e succede alla francese Alric.
Davvero eterogenea la composizione del palco dei vincitori, visto che alle due aziende italiane si sono aggiunte la giapponese Sakamoto Corp (Leather Handle Prize), la turca Anil Tannery (Leather Imagination Prize), la britannica Henri Portier/Bennet Silk (Fabric Imagination Prize) e l’indiana Ventures (Fabric Grand Jury Prize), festeggiata con esultanza da stadio da un gruppetto di connazionali.