Foto del distretto di Prato

Prato “testimone” alla sessione tecnica del G7 Ambiente

Uno dei frutti degli incontri politici del G7 Ambiente, avvenuti in Italia la scorsa primavera, sono le sessioni tecniche tematiche nel corso dell’anno: in una di queste, G7 ACT-Agenda on Circular Textiles and fashion, che si è svolta online, c’è stata la testimonianza di Roberta Pecci, componente il Consiglio generale di Confindustria Toscana Nord, sul caso Prato.

Confindustria Moda, coinvolta in via diretta nell’evento, ha infatti stabilito di portare all’attenzione degli interlocutori del G7 le realtà di Prato e Biella, invitate quindi a presentarsi ai partecipanti degli altri paesi Francia, Germania, Canada, USA, Giappone e Regno Unito.

Scopo di G7 ACT è la definizione di azioni concrete da realizzare su base volontaria, in un orizzonte di breve o medio termine, per sostenere e sviluppare un’industria della moda più circolare e sostenibile: un obiettivo che, per conseguire risultati efficaci, richiede strategie condivise su scala internazionale. Fra i temi toccati quelli fondamentali del design sostenibile, della promozione del riuso e del riciclo, della responsabilità estesa del produttore e della tracciabilità.

“E’ stata per Prato un’occasione non solo di visibilità ma soprattutto di condivisione di tematiche – spiega Roberta Pecci – con inevitabili i riferimenti ai dossier europei attualmente aperti, dall’EPR all’end of waste, e a regolamenti come il Reach che investono tutto il manifatturiero ma che hanno nel tessile un settore sensibile. Data la prevalenza nel G7 di paesi fuori dall’Unione Europea, abbiamo insistito in particolare su questioni trasversali come le certificazioni internazionali. Le nostre imprese non hanno generalmente problemi a corrispondere nella sostanza a quanto richiedono le certificazioni ambientali, ma incontrano difficoltà a poter comprovare questa loro rispondenza a causa della frammentazione della filiera e alla forte presenza di aziende piccole, poco strutturate e quindi poco attrezzate a gestire le procedure richieste dai certificatori. Lavoriamo per rendere più agevoli questi percorsi”.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini