Mercato del lavoro

Prato, l'Osservatorio su un distretto ancora brillante

L’Osservatorio del mercato del lavoro e della formazione della Provincia di Prato, promosso dal Comune di Prato e da Co.Ge.F.I.S., ha tracciato un quadro della situazione del distretto al giugno 2022.

Il principale parametro di valutazione è l’export, di meccanotessile e abbigliamento, con una crescita rispetto al 2021 del 30,50% e del 28,75%. Più contenuta la crescita della maglieria (19,9%) e dei filati di fibre tessili (16,41%). Le esportazioni di tessuti si assestano su livelli inferiori a quelli registrati nel secondo trimestre 2019 (-7,17%).

Dal punto di vista delle imprese sono attive in 29.206, in crescita per quasi tutti i settori ma non nel tessile (-1,54%). Al 30 settembre il numero complessivo degli addetti risultava cresciuto di oltre 4.000 unità (+3,94%) rispetto alla fine del 2021 (+2,48% il tessile, +5,96% l’abbigliamento).

Ma il vero focus dell’Osservatorio è quello sul mercato del lavoro, che vede a Prato una situazione fortemente dinamica: nel 2022 gli avviamenti sono stati il 22% in più rispetto al primo semestre del 2021, a fronte però anche di un maggiore incremento delle cessazioni (+36%).

Nel complesso (assunzioni più cessazioni) il dato è a quota -2,5%. Il segno meno è più spiccato per le donne (-4,5%) rispetto agli uomini (-0,5%); seguendo il parametro età, i saldi sono positivi solo per gli under 29, mentre per tutte le altre fasce d’età i valori sono negativi.

Gli avviamenti a tempo determinato costituiscono la maggioranza (50,6%), poi quelli a tempo indeterminato (34,5%; nel primo trimestre del 2022 erano il 36,2%) e gli altri. In contrazione i contratti di lavoro atipici.

La maggioranza delle cessazioni, oltre il 49%, avviene per termine naturale del contratto. Le cessazioni avvenute per cause riconducibili alle motivazioni economiche ammontano, invece, al 4,8% dei casi.

Tante (30,3%) le dimissioni di chi ha preferito passare da un lavoro ad un altro: le attività manifatturiere crescono molto (i saldi sono pari a +1.602 unità). Le proroghe dei contratti a termine sono state nel primo semestre del 2022 il 25,9% in più rispetto a quelle del 2021, ma la loro durata è diminuita (da 181 giornate del primo trimestre 2022 si passa a 105 nel secondo).

Il numero delle ore autorizzate di cassa integrazione guadagni ordinaria, straordinaria e in deroga nei primi otto mesi del 2022 è stato inferiore a quello del 2021 ma fino ad agosto i problemi legati al caro energia non sembrano aver avuto contraccolpi a livello occupazionale.

Entro fine gennaio dovrebbero arrivare 6.490 ingressi nel mondo del lavoro, 2.520 di questi nelle industrie tessili, dell’abbigliamento e delle calzature.

Un capitolo a parte della presentazione nella sala di Confindustria Toscana Nord ha riguardato i giovani e le scelte scolastiche: dal 2013/2014 nel passaggio dalle scuole medie inferiori alle superiori il 45,88% dei ragazzi pratesi opta per un liceo, arrivando al diploma nella misura del 70,47%; il 34,26% si iscrive invece a un istituto tecnico, arrivando al diploma nel 47,98% dei casi; alla quota ridotta (19,86%) di chi si iscrive a un istituto professionale corrisponde la più bassa percentuale di diplomati (40,98%).

Nel post-diploma il 75,16% dei diplomati liceali si immatricolano all’università e superano almeno il primo anno; i diplomati di un istituto tecnico risultano occupati per il 33,7%, sottoccupati per il 6,5%, studenti universitari lavoratori per il 21,1% e studenti universitari per il 30%. I 22usciti da un istituto professionale sono occupati per il 51%, sottoccupati per il 16,4%, studenti universitari lavoratori per il 9,9% e studenti universitari per il 10,3%.

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