Prato, l'addio a Carlo Brunori, 'riformatore fallito'

E’ morto Carlo Brunori, ex vicedirettore dell’Unione Industriale Pratese, oggi Confindustria Toscana Nord, figura storica del distretto laniero non come imprenditore ma come abile a stimato funzionario.

Brunori era nato a Firenze nel 1929 e dopo la laurea in legge nell’ateneo fiorentino lavorò per alcuni anni all’Unione Industriale di Torino. Nel 1961 passò all’Unione Industriale Pratese, che in quegli anni era impegnata a potenziare l’assistenza alle imprese in tema di lavoro: fu assunto con l’incarico di responsabile del servizio, che conservò anche quando, nel 1975, divenne vicedirettore dell’associazione. Carlo Brunori si occupò principalmente di diritto del lavoro e di contrattazione sindacale a livello sia nazionale (con particolare riferimento al contratto dei tessili) che locale, dove rappresentava la parte industriale nella stipula degli accordi collettivi.

A cavallo fra gli anni ’60 e ’70 fece fronte alla forte conflittualità intern​a​ ​a​l sistema confindustriale sui livelli di contrattazione, sostenendo la “soluzione pratese” della contrattazione territoriale di primo livello. Il suo ricordo di quegli anni così impegnativi è stato affidato alla storica Monica Pacini e fa parte del volume “100 anni di Unione” che celebra il centenario dell’associazione confindustriale pratese.

Cessata ​a metà anni ’90​ la sua attività lavorativa, Brunori, liberale con grande attenzione al sociale, poté dedicare maggior tempo ed energie alla riflessione in tema di politica, economia e riforme istituzionali: un’attività che evidenziava la sua poliedricità e anche, nel titolo stesso del libro “Testamento di un riformatore fallito” che ne scaturì nel 2014, il suo ironico disincanto.

Confindustria Toscana Nord ha espresso ​profondo​ cordoglio per la sua scomparsa, ricordando “un uomo che ha dato molto al mondo industriale pratese e all’intero distretto, che ha contribuito a plasmare per gli aspetti delle relazioni sindacali ed al quale ha portato la sua grande competenza e il suo forte impegno professionale e personale”.

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