Pitti Uomo

Pitti Uomo, mezzo secolo di eleganza e innovazione

Da oltre mezzo secolo, l’incantevole struttura del Duomo di Firenze e l’antica Fortezza da Basso costituiscono il contesto per il raduno biennale del settore della moda maschile. Ogni anno, in gennaio e giugno, approssimativamente 30.000 acquirenti, tra stilisti, giornalisti e fornitori , affluiscono nel capoluogo toscano per partecipare ai giorni e agli eventi di Pitti Uomo.

Questa celebre esposizione di moda maschile evoca immagini che spaziano dall’impeccabile eleganza sartoriale all’avanguardistico streetwear. Quest’anno, l’edizione numero 106 caratterizzata dal giallo “Lemon” presenterà le sue collezioni primavera/estate 2025 in cinque macrocategorie di concetto: Fantastic Classic, Futuro Maschile, Dynamic Attitude, Superstyling, I Go Out. Inoltre, sezioni dedicate metteranno in risalto l’abbigliamento sostenibile e vintage.

Lontane sono le radici di Pitti Uomo e risalgono alla visione appassionata del fondatore, Giovanni Battista Giorgini, negli anni ’50. Con lungimiranza e visione d’insieme, lanciò il primo “High Italian Fashion Show” a Firenze. Questo evento, un’esplosione di anticipazioni e sogni della moda italiana, oltre a gettare le basi per la più importante fiera del menswear, consolidò il “Made in Italy” come un marchio di qualità e stile riconosciuto a livello internazionale.

Già nel periodo tra le due guerre, i “Buying Offices” a Firenze distribuivano una vasta gamma di accessori per l’abbigliamento e per la casa, provenienti dalla straordinaria produzione artigianale toscana e italiana, sia in America che in Nord Europa, creando un ponte tra culture e stili. Nel 1950, Giorgini, con un’intuizione brillante e coraggiosa, capì che era il momento di creare un sistema per esportare la credibilità del prodotto artigianale italiano attraverso l’immagine internazionale di Firenze. Il 12 febbraio 1951 organizzò la prima manifestazione internazionale di moda italiana nella sua residenza di Villa Torrigiani, presentando un insieme di collezioni italiane per la primavera-estate 1951 ai “buyers” dei grandi magazzini newyorkesi, unendo l’arte e l’industria in un unico vibrante spettacolo, come in un balletto di tessuti e colori.

Il successo dell’evento – un trionfo di stile e innovazione – spostò la manifestazione alla Sala Bianca a Palazzo Pitti, che illuminò la moda italiana al mondo intero dal 22 luglio 1952 fino al 1982, creando un faro di eleganza e raffinatezza, un faro che ancora oggi risplende nel cuore della moda. Nel settembre del 1972 fu lanciata la prima edizione di Pitti Uomo, rassegna di abbigliamento e accessori maschili, nata per promuovere la migliore industria italiana maschile sui grandi mercati esteri, unendo tradizione e modernità in un connubio perfetto, un matrimonio di stile e funzionalità.

Negli anni ’90 la moda italiana consolidò una nuova suddivisione territoriale di prodotto: gli stilisti e l’industria donna a Milano, l’Alta Moda a Roma, l’industria uomo e altri settori del tessile-abbigliamento a Firenze, diventata in tal modo la nuova capitale della “cultura della moda”. A metà degli anni ’90 Pitti Uomo aveva già ospitato nomi come Giorgio Armani, Gianfranco Ferré e Dolce & Gabbana, e visto il debutto italiano di stilisti internazionali del calibro di Dries Van Noten e la prima collezione maschile di Viktor & Rolf.

Nel 2005, Raf Simons celebrò un decennio di creatività al Giardino di Boboli, unendo arte, musica, fotografia e performance in un progetto estetico che rispecchiava la missione della Fondazione Pitti Discovery, nata nel 2003 per gestire gli aspetti culturali legati alla moda. Tra gli eventi memorabili, spiccano la sfilata “Liquid Space” di Diesel nel 2007, con una passerella animata da modelli e ologrammi; l’apparizione di Naomi Campbell, divina e radiosa, che nell’estate del 2006 sfila sul Ponte Vecchio per Roberto Cavalli; l’evento in total white dedicato alla Maison Martin Margiela al Teatro Puccini nel 2006; la collezione elegante di Haider Ackermann nel 2010, presentata nel magnifico Palazzo Corsini.

Infine, tra le numerose mostre e progetti speciali, si distingue quella del 2015 al Museo Marino Marini, dedicata al grande maestro Nino Cerruti, un omaggio alla maestria e alla passione che hanno reso grande la moda italiana.

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