I dati di chiusura della 95esima edizione di Pitti Filati fanno chiudere col sorriso il calendario dei saloni dedicati al settore tessile/moda: i numeri dei buyer confermano gli alti livelli di un anno fa, superati i 3500 compratori con i compratori esteri in leggera crescita: più di 1.700 infatti quelli arrivati dall’estero (il 49% del totale, da oltre 50 paesi), mentre gli italiani si sono confermati sugli stessi livelli. Tra i mercati esteri sono in crescita Gran Bretagna, Stati Uniti, Cina, Turchia, Spagna, Svizzera, Giappone, Olanda e Danimarca; qualche numero in meno invece da Francia e Germania.
“E’ stata un’ottima edizione di Pitti Filati soprattutto se la si rapporta alla corrispettiva di un anno fa che aveva registrato numeri ed incrementi record. L’industria della filatura italiana sta vivendo una fase di assestamento, dopo il rallentamento fisiologico del 2023 conseguente a due anni di crescita e grandi ordini. Da questa edizione e dalla Fortezza, le aziende ci hanno detto che sono arrivati segnali decisi di una ripresa dinamica del mercato – ha commentato Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – e quindi buone prospettive per il settore in vista delle prossime stagioni. Del resto l’incremento delle presenze estere, seppure di qualche decina di compratori, è un ulteriore importante segnale che va in questa direzione. Siamo molto soddisfatti anche dell’anticipo di un giorno delle date del salone, che ha funzionato molto bene e ha consentito a Pitti Filati di registrare un’affluenza regolare, diluita in 3 giorni di appuntamenti e campionature a ciclo continuo”.