Pitti Bimbo lancia segnali…da interpretare

Da Pitti Bimbo 98, che si è svolto in Fortezza da Basso dal 17 al 19 gennaio, arrivano segnali forti: certamente di grandi cambiamenti in atto nel settore, di una riorganizzazione della distribuzione del kidswear, soprattutto in Italia, di indubbie difficoltà economiche in molti paesi, ma anche di una svolta verso la qualità più che la quantità.

L’edizione n. 98 si è conclusa con un’affluenza di oltre 1.800 compratori, arrivati da più di 50 paesi esteri. “Complessivamente abbiamo registrato qualche presenza in meno rispetto al gennaio dell’anno scorso, soprattutto dall’Italia, risultato peraltro atteso vista la forte ristrutturazione della distribuzione italiana – commenta Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – Ma chi ha partecipato in Fortezza in queste tre intense giornate è stato un pubblico di buyer selezionato e di grande qualità, determinato assieme ai nostri espositori a ridare energia al settore”.

I compratori provenienti dall’estero sono stati quasi il 30% del totale, tra i primi 12 mercati esteri di riferimento a questa edizione ci sono stati Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti, Germania, Turchia, Francia, Russia, Cina, Belgio, Corea del Sud, Brasile Arabia Saudita.

“Questa edizione di Pitti Bimbo ha fotografato un settore che è oggi più che mai consapevole della situazione di grande trasformazione che sta vivendo – conclude Napoleone – i nostri oltre 200 espositori, i buyer italiani e internazionali arrivati a Firenze, ci hanno ribadito l’importanza di ritrovarsi in Fortezza da Basso: per presentare e scoprire le novità nelle collezioni e i nuovi trend della moda bimbo, ma sempre di più anche per confrontarsi sulle esigenze di un mercato e di una distribuzione che nel giro di pochi anni sono stati rivoluzionati, da nuovi stili di vita, da una diversa propensione ai consumi e da rapidi cambiamenti sociali. Tra gli operatori abbiamo registrato una forte determinazione a condividere nuove strategie per raggiungere i consumatori, fare networking e collaborare sempre più a livello di promozione e di vendita”.

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