Nettezza urbana

Per CTN il tema rifiuti è più che mai attuale

Il piano rifiuti della Regione Toscana è sotto la lente di ingrandimento di Confindustria Toscana Nord, che chiede di tener conto della realtà attuale.

“Pochi temi – dice il presidente Giulio Grossi in una nota – sono più sensibili per Confindustria Toscana Nord e imprese degli scarti di lavorazione, del loro riutilizzo e dello smaltimento e in primo luogo interessa il recupero, perché nell’economia circolare crediamo fortemente ci impegniamo, come dimostrano realtà esemplari per il riciclo idrico come Aquapur, Gida e Consorzio del Torrente Pescia. Ma anche lo smaltimento dei rifiuti è fondamentale e inevitabile. Tanto inevitabile che il caso è previsto anche nei principi dell’economia circolare, che indicano nella valorizzazione energetica la via per chiudere il ciclo quando, appunto, non si possa non generare rifiuti”.

CTN chiede quindi alla Regione Toscana sintonia con le aziende: “Siamo consapevoli – aggiunge Grossi – che i rifiuti generati dall’industria debbano essere gestiti a carico dell’industria stessa, ma questo non significa che la Regione non abbia alcun ruolo in questo processo. I principi dell’economia circolare prevedono impianti di prossimità. Il che significa anche autorizzazioni che transitano dalla Regione Toscana”.

La chiusura del nuovo piano rifiuti regionale è prevista in dodici mesi: “Per i tempi aziendali è tanto tempo – conclude Grossi – ma se davvero fra un anno avessimo un piano rifiuti soddisfacente sarebbe ben speso. Il nostro auspicio è che il piano rifiuti sia il migliore e più efficace possibile e per parte nostra siamo determinati a contribuire col massimo impegno al lavoro dei tavoli settoriali istituiti dalla Regione. L’orientamento della Regione sembra essere per il no ai termovalorizzatori. Messaggi di chiusura totale verso la termovalorizzazione – presente nelle aree europee più attente all’ambiente e nelle regioni italiane più avanzate – prima ancora dell’avvio dei lavori per il piano rifiuti non sono un buon viatico, le imprese sono spiazzate e scoraggiate. Tutti noi speriamo che in futuro esistano tecnologie che consentano di recuperare di più, di ridurre ulteriormente il volume dei rifiuti e di smaltirli con ancora maggiore efficienza di quanto non faccia la già virtuosa termovalorizzazione. Siamo certi che potrà a breve avere inizio un percorso di confronto proficuo con l’amministrazione regionale”.

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