Industria tessile

Ossigeno da Roma per il tessile in crisi

Se sono tanti, pochi o abbastanza lo dirà il tempo ma i 250 milioni di euro che, nel 2025, arriveranno dal Governo per il rilancio del settore moda sono sicuramente una boccata di ossigeno.

L’annuncio dello stanziamento l’ha dato il ministro Adolfo Urso al Tavolo della Moda riunito venerdì a Palazzo Piacentini

Un investimento, quello del Governo, che ha raccolto un sostanziale apprezzamento da parte dei vari delegati al tavolo: i fondi saranno destinati al rafforzamento delle competenze professionali, con percorsi di formazione specializzati, alla promozione della digitalizzazione delle imprese, e a iniziative mirate a incentivare tutta la filiera in direzione eco-sostenibile.

“250 milioni sono senza dubbio utili anche se non risolutivi – ha detto il presidente di Cnmi Carlo Capasa – ed è determinante accertare le modalità con cui i fondi saranno messi a disposizione. Prendiamo anche atto dello sforzo del ministro sul Milleproroghe per quanto riguarda il credito di imposta Ricerca e Sviluppo e auspichiamo che si trovi una soluzione diversa da quella proposta, basata su un saldo e stralcio come da noi più volte richiesto».

Apprezzamento anche da Confindustria Moda, che evidenzia anche l’importanza di affrontare temi strategici per il futuro della filiera (costi energetici e costo del lavoro), e da Confindustria Accessori Moda per bocca della presidente Giovanna Ceolini, che richiama però l’urgenza di interventi strutturali a lungo termine per tessile, abbigliamento, calzaturiero, conciario e pelletteria.

Il presidente di Confartigianato Moda Moreno Vignolini ha espresso apprezzamento per i temi destinatari delle risorse: “Ma – ha aggiunto – l’attenzione resta alta per il momento contingente relativamente alla necessità di rifinanziare la cassa integrazione per le imprese sotto i 15 dipendenti e la necessità di salvaguardare l’aspetto finanziario delle imprese che, non avendo trovato soluzione nella moratoria definita con il vademecum di Abi, possono trovare un po’ di respiro con la sospensione temporanea dei pagamenti F24”.

“Siamo d’accordo – ha aggiunto Vignolini – sullo schema di aggregazione tra imprese, sul ricambio generazionale attraverso il trasferimento di competenze tra pensionati e nuovi ingressi, sul tema della transizione digitale, ambientale, sostenibilità e valorizzazione delle fibre tessili a cui sono stati allocati 45 milioni. Presenteremo a breve un documento dove oltre a questo solleveremo l’attenzione anche su legalità e contraffazione”.

“E’ necessario un rilancio industriale accanto alle politiche di sostegno” dice il Governatore della Toscana Eugenio Giani, per il quale occorrono per tutto il 2025 misure di difesa del lavoro e di sostegno alla liquidità delle imprese. Giudicate “deboli” le proposte per il rilancio industriale al passo col mercato internazionale e la necessità di mantenere elevato il livello di qualità delle produzioni. Per l’indotto toscano l’appuntamento è per il tavolo regionale per la moda del 4 febbraio, che però è il giorno in cui inizierà Milano Unica, con imprenditori e istituzioni presumibilmente in Lombardia.

Cna Federmoda presente a Roma col responsabile nazionale Antonio Franceschini, che sta manifestando apprezzamento per il lavoro del Mimit da un paio di anni: “”Oggi – ha detto – il settore sconta anche una delocalizzazione delle decisioni strategiche perché molti brand fanno parte di gruppi con sede al di fuori dell’Italia e gli alti numeri di cessazioni d’imprese soprattutto della filiera a monte nel corso del 2024″.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini