‘Stampa digitale e sostenibilità’ è il tema del terzo Quaderno della collana “Oltre la via della seta” del Textile Solution Center presentato oggi nel corso del convegno sull’industria tessile digitale organizzato da Epson a Como.
Nella due giorni di eventi e convegni spazio al volume “Oltre la via della seta” del Textile Solution Center, di cui la stessa Epson fa parte insieme a For.Tex. e F.lli Robustelli, che si pone l’obiettivo di definire lo stato dell’arte dell’industria tessile rispetto al tema dell’impatto sull’ambiente. La pubblicazione è stata curata da Blumine, società di ricerca e consulenza che si occupa di sostenibilità nell’industria tessile e della moda che si è avvalsa della collaborazione dell’ente tecnico comasco Rete Clima.
Nel primo semestre 2017 i metri quadrati di tessuto stampati in digitale sono stati 982.300.000: “La stampa inkjet – ha dichiarato il presidente del Center Pietro Roncoroni, presidente anche di For.Tex – è ormai considerata una tecnologia insostituibile in un sistema produttivo tessile che deve quotidianamente far fronte a richieste di flessibilità e personalizzazione dei lotti in produzione. Ora si tratta di capire quanto la stampa digitale sia coerente con le richieste di riduzione dell’impatto ambientale e di sicurezza chimica che committenti e brand pongono ai produttori tessili e agli stampatori. Studiare le dinamiche e i driver di innovazione culturale e tecnologica è la nostra missione. Il Textile Solution Center è infatti nato per diffondere la cultura dell’innovazione digitale nei processi di stampa tessile. Lo facciamo realizzando iniziative formative di diverso genere e per diversi pubblici: sia mettendo a disposizione i nostri laboratori didattici a scuole, imprese e istituti di ricerca che vogliono toccare con mano le potenzialità della stampa inkjet, sia attraverso la pubblicazione della collana dei Quaderni Oltre la via della seta”.
Nel volume un’attenzione particolare è dedicata al ruolo che assumono la ricerca e la produzione di prodotti chimici a ridotto impatto ambientale e ad uno studio che quantifica i vantaggi ambientali della stampa inkjet simulando i consumi relativi alla stampa di 1.000 metri di tessuto con tecnologie convenzionali e inkjet, grazie a valori forniti da una stamperia dotata di entrambe le tipologie di impianto. La tecnologia digitale ha un carbon footprint inferiore rispetto alla stampa tradizionale: 139,56 kg di CO2eq in un impianto a rotativa a 85,66 kg CO2eq prodotti da un impianto digitale, oltre al 27% in meno consumo idrico.
Un ulteriore approfondimento sviluppato nello studio riguarda la valutazione dei vantaggi ambientali introdotti dal modello di manutenzione costante sugli impianti produttivi adottato da F.lli Robustelli.