Sondaggio

Nei numeri di Cna Toscana Centro il futuro nero degli artigiani

Un’indagine di Cna Toscana Centro ha quantificato l’impatto della seconda ondata della pandemia sulle aziende artigiane e il quadro emerso è a tinte fosche.

Nel campione di oltre 300 risposte pervenute dalle imprese il 12% rappresenta il settore moda e abbigliamento.

Tra le priorità indicate il calcolo dei ristori sulla base della perdita di fatturato e non dei codici Ateco
e la conferma fino al 2023 del Superbonus 110%. “Abbiamo voluto monitorare – dice il presidente Claudio Bettazzi  – l’impatto sulle aziende della crisi dalla quale la Toscana sarà una delle ultime regioni ad uscire. In questo momento appare quasi un miraggio parlare di ripartenza delle piccole e medie imprese che hanno tra 1 e 4 dipendenti (il 52% del campione) o in cui lavora solo il titolare (25% del campione)”.

Nella prima ondata il 68% delle aziende associate ha dovuto sospendere l’attività e di queste il 30% ha ancora l’azienda chiusa o in attività ridotta. Il 52% delle aziende intervistate dichiara che non riuscirà a far fronte al pagamento di tasse, contributi e salari dei dipendenti nei prossimi mesi e il 59% continuerà a ricorrere agli ammortizzatori sociali per mantenere i posti di lavoro.

Il 27 % del campione ha perso oltre il 50% del fatturato, contro un 22% che segnala diminuzioni tra il 30 e il 50% e un 18% che si attesta su perdite tra il 15 e il 30%. Per resistere alla crisi il 24% ha ridotto o bloccato gli investimenti, il 30% ha rimodulato mutui e finanziamenti e ampliato i metodi di fornitura di prodotti e servizi, l’8% ha modificato i canali di vendita (prediligendo le vendite online) e solo il 10% è ricorso alla riduzione del personale.

Il 30% prevede rischi di sostenibilità dell’impresa, il 22% è alle prese con insoluti, rinvio dei pagamenti e annullamento degli ordini, il 12% segnala l’arresto parziale o totale della produzione e il 6% preannuncia la chiusura della propria attività.

Secondo Cna Toscana Centro “il rinvio di tasse e scadenze serve a poco, bisogna cancellarle, così come è prioritario allargare le detrazioni sul lavoro dipendente a tutta la platea del lavoro autonomo”. Tra gli elementi positivi vengono indicati la proroga della moratoria e il potenziamento del Fondo di garanzia.

Condividi articolo