Con il protocollo d’intesa firmato da organizzazioni datoriali e sindacati, più la Fondazione Cassa di Risparmio, Biella diventa la prima realtà territoriale a definire un percorso per l’inserimento lavorativo di migranti richiedenti e titolari di protezione internazionale o speciale e di altri cittadini stranieri in condizioni di vulnerabilità, nonché degli sfollati ucraini accolti nei CAS.
311 individui, tra i quali 24 sono donne e bambini fuggiti dalla guerra in Ucraina, oltre alle persone presenti nei centri gestiti dai Comuni, che hanno già altri progetti di integrazione.
Il protocollo riduce i tempi di attesa per l’ingresso nel mondo del lavoro per chi aspetta di essere riconosciuto come rifugiato. Tra i firmatari anche l’Unione Industriale Biellese: il direttore Pier Francesco Corcione ha sottolineato il contributo della Prefettura che ha consentito di superare difficoltà burocratiche e di snellire le procedure per restringere i tempi di accesso al lavoro di queste persone.