Meccanica: CTN svecchia i contratti integrativi territoriali

Confindustria Toscana Nord ha indirizzato alle organizzazioni sindacali di Firenze e Prato Fiom-CGIL, Fim-CISL e Uilm-UIL una comunicazione di disdetta dei contratti integrativi territoriali della meccanica dell’area pratese. Il motivo è la vetustà di tali contratti che risalivano, nella prima formulazione a cui sono seguiti alcuni aggiornamenti, al 1974.

Non si tratta di una scelta improvvisa: prima del 15 luglio, data della comunicazione alle organizzazioni sindacali, ci sono state da parte di CTN anticipazioni verbali in cui l’associazione ha illustrato la propria posizione, coerente con relazioni industriali moderne e adeguate a tempi ben diversi da quelli di 50 anni fa. Da parte industriale è stato evidenziato come gli accordi territoriali per la meccanica dell’area pratese fossero superati dalle evoluzioni che si sono realizzate in questi decenni, divenendo antistorici e penalizzanti per le aziende e per gli stessi lavoratori. Rispetto agli anni Settanta nelle aziende della meccanica pratese si riscontrano oggi cambiamenti radicali sia come presenza di tipologie produttive diverse (al meccanotessile, tipico del distretto, si sono affiancati altri comparti dell’ampio e variegato settore meccanico) sia come livelli di specializzazione degli addetti: un quadro che non si concilia con trattamenti retributivi uniformi. Ingessare le spese per il personale significa condizionare pesantemente la possibilità di riconoscere compensi adeguati alle professionalità più performanti e strategiche.

La facoltà, che è propria delle singole aziende, di mantenere le condizioni in essere per i lavoratori attualmente in forze, è stata già esercitata da alcune imprese.

 

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