Mantero: Sostenibilità come visione

Il percorso di sviluppo sostenibile intrapreso anni fa da Mantero come parte integrante del modo di “fare impresa ” si manifesta questo autunno con tre progetti, diversissimi tra loro, che consistono nella creazione della nuova materia di Resilk®, nella capsule di Tiziano Guardini e nelle sculture di Stefano Ogliari Badessi.

Già nel 2018 Mantero ha introdotto un processo di revisione delle procedure interne e ottenuto certificazioni importanti: ISO 14001 per l’ambiente, BS OHSAS 18001 per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro, SA 8000 per la responsabilità sociale. Nello stesso anno sono stati portati a termine progetti che riflettono la tutela delle risorse energetiche, si è intensificato l’impegno in materia di innovazione con un processo di stampa dei tessuti con coloranti esenti da metalli e si è ottenuta la certificazione Global Organic Textile Standard per la tessitura e la stampa di tessuti organici in seta e cotone. I progetti di questo autunno seguono strade diverse per manifestare lo stesso impegno.

Partendo da Tiziano Guardini, si tratta di uno stilista che della sostenibilità ha fatto un tratto distintivo, noto per la sua visionaria ECOuture, la capsule realizzata con Mantero sarà parte integrante della collezione P/E 2020, pronta a sfilare all’interno del calendario ufficiale della Milan Fashion Week di settembre. ECOuture è un modo “evolutivo” di fare Couture, che mixa sapientemente sartorialità, innovazione, rispetto e sperimentazione. Ricerca di materiali speciali fortemente sostenibili e cruelty free, di lavorazioni, di forma e contenuti, dove etica ed estetica rappresentano il binomio imprescindibile. Con Mantero è colpo di fulmine: nasce un progetto che porta alla creazione di undici capi. Le stampe, create a quattro mani da Tiziano e dal team creativo di Mantero, si ispirano al Mito di Atlantide, che fa da fil rouge a tutta la collezione

Per quanto riguarda invece RESILK®, dal 2015 Mantero ha inserito tra i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile il concetto di economia circolare e la materia da cui partire non poteva che essere la seta. Nasce l’idea di recuperare l’eccessiva quantità di scarti generati dai processi produttivi della seta, i tessuti di seconda scelta e le eccedenze di produzione altrimenti destinati all’abbattimento, per trasformarli in una nuova fibra. Nel 2019, grazie a una speciale filiera ideata in esclusiva nei laboratori Mantero nasce RESILK®: la seconda vita della seta. L’impegno della divisione R&D di Mantero è stato quello di trovare il modo più idoneo per salvare questi tessuti nel rispetto del loro valore intrinseco, dell’ambiente, del grande lavoro dedicato alla creazione a partire dalla coltivazione del gelso e del baco fino alla realizzazione dei filati e dei tessuti. Grazie a un ingegnoso processo certificato, trasparente, tracciabile e interamente realizzato in Italia in partnership con Ecotec © by Marchi & Fildi, Mantero plasma una materia nuova di straordinaria eleganza, all’altezza degli standard di raffinatezza qualitativa cui ha abituato la sua clientela. Mantero a Parigi in occasione di Première Vision presenterà in anteprima assoluta una selezione di prodotti a nome RESILK® realizzati partendo da questo nuovo straordinario filato: a tutti gli effetti una seta nuova – 100% rigenerata – seducente alla vista, straordinaria al tatto e sorprendentemente versatile.

Infine Stefano Ogliari Badessi(SOB), un artista nomade di installazioni immersive e site-specific. Le installazioni di SOB sono inizialmente pensate come delle fantasie, dei portali d’accesso a mondi utopici e lontani, poi resi tangibili grazie a delle combinazioni sensoriali uniche. Importante nel lavoro di Stefano è l’uso e la ricerca di materiali. Nella sua nativa Crema – nella cornice dei chiostri Sant’ Agostino – presenterà a fine settembre Wonderland: una mostra evento che verrà pensata come una scenografia nella quale si ambientano sculture fatte di cimose. Materiale da sempre destinato ad essere distrutto ma che racchiude nelle interminabili strisce dalla caratteristica sfrangiatura parte della bellezza dei tessuti di appartenenza. Ancora una volta l’artista ha scelto Mantero e la sua tessitura per la ricerca della materia da usare per le sue opere. Ha raccolto e recuperato chilometri di cimose, dai colori e composizioni diverse e ha dato dignità artistica a quelli che fino ad oggi erano scarti della lavorazione a telaio. L’artista utilizzerà della lycra per creare un contenitore surreale ed immersivo: dalle volte dei chiostri scenderà un cielo di cimose nelle quali troveranno spazio le sculture, vere e proprie maschere rituali. Dal 27 settembre al 6 ottobre, Museo Civico Cremasco.

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