E’ nato a Milano il Cluster Tecnologico Nazionale per i settori del Made in Italy che ha tra i soci fondatori le rappresentanze imprenditoriali del Tessile-Abbigliamento, degli accessori moda e dell’arredo, oltre alle principali università italiane, CNR, Enea, e i centri tecnologici di settore.
Cluster Made in Italy chiederà subito il riconoscimento giuridico, come previsto dalle indicazioni del MIUR: si tratta di un’alleanza pubblico–privato, coordinata da Sistema Moda Italia per far dialogare in modo più fluido e strutturato le università e il mondo della ricerca con le aziende delle filiere del “bello e ben fatto”: tessile-abbigliamento, scarpe, accessori in pelle, occhiali, pellicce, orafi, arredo e suoi complementi.
Il coinvolgimento orizzontale vedrà parte in causa anche i settori agroalimentare e meccanico. Il Cluster vuol sostenere la crescita economica e sostenibile di questi settori, operando in coerenza alle agende strategiche comunitarie e avendo particolare attenzione ai territori del Mezzogiorno ma rappresenterà anche in forma coordinata il sistema del Made in Italy sui livelli internazionali favorendo e rafforzando collaborazioni e partnership in materia di ricerca e innovazione.
I 22 soci fondatori sono le sette associazioni nazionali, tra cui quelle confindustriali merceologicamente competenti, CNA e Confartigianato, sette Cluster regionali, poli di innovazione, centri tecnologici, agenzie di sviluppo, rappresentanze territoriali, otto enti di ricerca e università (Politecnico di Milano, La Sapienza di Roma, Federico II di Napoli, Università di Bologna, Università di Firenze, INSTM -Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali). A breve si uniranno altri 13 soci fondatori, tra cui CNR, Enea, la Stazione Sperimentale per l’industria delle Pelli e delle Materie Concianti, altre associazioni ed università.
Dieci Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Puglia, Campania e Umbria) avevano già assicurato il loro supporto lo scorso anno, in occasione della presentazione del progetto di Cluster al MIUR.
Alberto Paccanelli (nella foto), imprenditore tessile bergamasco, è stato designato presidente: “Le richieste di autentica sostenibilità e la rivoluzione digitale – spiega – stanno mutando rapidamente lo scenario in cui si muovono le aziende dello stile di vita italiano. Per accompagnarle e sostenerle in questa fase di profonda trasformazione, il Cluster si porrà come elemento catalizzatore, per far lavorare in modo sinergico il mondo della ricerca e quello dell’industria, nel campo della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico”.