L'unione fa la donna. In jeans

Otto testimonianze di vita, lavoro e creatività alla tavola rotonda del Network “The Women in Denim” che si è tenuta nel corso di Milano Unica.

Introdotte dalla presidente dell’associazione, Lucie Germser, affiancata dall’ambasciatrice italiana Barbara Gnutti, sei donne hanno raccontato storie e progetti e descritto la situazione lavorativa femminile nel mondo, portando ad esempio la propria esperienza, in alcuni casi legata a stretto giro al mondo del denim.

Differenze salariali, visibilità sui media, gestione dei lavori domestici e accesso al mondo del lavor tra i temi trattati davanti al pubblico del salone milanese. Tra i dati presentati tante testimonianza della disparità di trattamento: ad esempio, nonostante le donne rappresentino l’80% della forza lavoro nella parte produttiva, il numero delle donne a capo di una delle prime 15 aziende del fast-mass-fashion secondo la lista di Fortune 500 è zero.

La tavola rotonda è stata moderata da Maria Cristina Pavarini, Senior Features Editor di Sportswear International. Sono intervenute Alice Tonello, che nell’azienda di famiglia ha iniziato come apprendista saldatrice per diventare l’attuale responsabile Marketing e R&D trovando un equilibrio tra lavoro e famiglia; Daria Martelli (passata anche dallo stand de La Spola per leggere la nostra rivista, ndr), Head of Men Designer da Pepe Jeans London, che ha parlato di cultura e dall’educazione personale ed aziendale per abbattere le discriminazioni; Martina Caselli, Chief Operating Office di Cadica, che ha ricordato Loretta Perico, sua mentore e donna di grande carisma e professionalità.

E poi Lucia Rosin, designer nel mondo della moda e del tessile da oltre 30 anni e fondatrice della società di consulenza Meidea, testimone del lavoro in Turchia, “paese che mi ha dato grandi opportunità come professionista e come donna, di cui sono profondamente grata. Nel nostro settore denim le donne turche hanno posizioni chiave, sono forti e appassionate nel lavoro, arrivando anche a posizioni dirigenziali che in altri stati non sono ancora stati raggiunti”. Dalia Benefatto, fondatrice di Daisy, fornisce una guida alle aziende per migliorare l’offerta prodotto verso una direzione etica e con minore impatto sull’ambiente. L’ultimo progetto in ambito digitale, in collaborazione con un’azienda olandese, vuole implementare il riciclo dei materiali tessili ed una informazione corretta al consumatore finale. Infine l’avvocato Daniela Dalla Rosa, dello studio legale Curtis, Mallet-Prevost, Colt & Mosle, che ha parlato della sua esperienza internazionale in ambito corporate, maturata, in particolare, tra Italia, Stati Uniti e Belgio: ha affrontato il tema del gender pay gap, la differenza di retribuzione tra uomini e donne a parità di ruolo e posizione. La donna riceve circa il 24 % di stipendio in meno (media calcolata su stipendi a livello globale).

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