Il 2024 parigino non sarà come il 1789 e non ci sarà nessun Napoleone che sovvertirà l’ordine costituito. Un’allegoria di date e nomi per dire che Première Vision mantiene salda la data estiva e non cambierà sede per sfuggire alle quasi concomitanti Olimpiadi.
La conferma, sia pure non definitiva in un momento in cui mercati, frontiere e programmi sono assai instabili, arriva direttamente da Gilles Lasbordes, a Milano per Denim Première Vision: il direttore del salone è consapevole delle difficoltà del settore, che potrebbero acuirsi nel 2024. E se da un lato approva la scelta di dare alla fiera del jeans un posto stabile e sicuro per più di un anno, dall’altro tasta il polso a PV Paris.
“Ma dopo le edizioni milanesi il tour del denim ricomincerà” assicura Lasbordes.
In che momento storico siamo per il tessile?
E’ sicuramente un momento difficile. La Germania da qualche tempo ha rallentato, ma anche nel resto d’Europa i numeri non sono quelli migliori.
A proposito di Germania. Munich Fabric Start ha fatto un passo indietro e ha deciso di tornare a settembre e per soli due giorni. PV Paris cosa farà?
C’è un clima di grande cambiamento, non solo in Germania. E’ vero che stiamo valutando alcune opzioni (erano state ventilate le ipotesi Barcellona o Lione, ndr), per questioni più che altro logistiche legate alle Olimpiadi, ma non ci saranno scossoni.
Quali problemi potrebbero portare per Première Vision le Olimpiadi?
In realtà si potrebbero creare anche condizioni favorevoli. L’ufficio parigino del turismo si aspetta addirittura meno turisti ‘ classici’, quelli che vogliono solo visitare la città, proprio per evitare il periodo in cui Parigi sarà piena di appassionati di sport. Ed anche molti abitanti della Île de France hanno già detto che si andranno a fare le ferie altrove per non trovarsi nel caos. Quindi la capacità ricettiva dovrebbe essere più che sufficiente.
Per quanto riguarda invece le fiere di PV fuori dalla Francia?
A New York abbiano avuto un’ottima risposta ed ha funzionato bene anche la nuova location nella zona di Tribeca. A Shenzhen siamo andati con un numero di aziende non alto, il mercato cinese resta ancora complesso, ma con grandi opportunità