L’invasione dell’Ucraina, al di là dell’aspetto umano e drammatico, rappresenta per alcuni settori produttivi italiani un danno irreparabile.
E’ il caso del calzaturiero, che ha nelle aree interessate dalla guerra grandi sbocchi di mercato: “L’operazione militare russa in Ucraina – dice il presidente di Assocalzaturifici Siro Badon – porterà ricadute rilevanti sulle nostre aziende. Le eventuali sanzioni e restrizioni impatteranno sull’interscambio commerciale con questi Paesi. La Russia rappresenta uno dei mercati di riferimento con 3 milioni di paia di scarpe acquistate per un fatturato pari a 220 milioni di euro ed una crescita nell’ultimo anno del 9%. L’Ucraina, che invece importa 400mila paia di scarpe italiane per un valore di 30 milioni di euro, ha registrato una crescita del +16%”.