Righe e mélange sono i capisaldi delle collezioni del Gruppo Albini per l’Autunno/Inverno 2016-17. Il Gruppo leader mondiale nei tessuti per camicia ha presentato a Milano Unica le cinque collezioni pensate per i diversi brand del gruppo: Cotonificio Albini, Albini donna, Thomas Mason, David & John Anderson e Albiate 1830.
Nella collezione del Cotonificio Albini, improntato a un’eleganza moderna, i colori sono diluiti, i tessuti morbidi. Il Cotonificio Albini celebra anche il ritorno delle righe, sviluppate su diverse basi: flanella leggera, popeline, tessuti con trama bouclé dal gusto drapperia, fino agli eleganti fil coupé ispirati al mondo della cravatteria.
Albini,donna intreccia la modernità di uno stile, in un perfetto equilibrio di contrasti: l’eleganza classica e rigorosa del Men’s Tailoring con la femminilità moderna di tessuti caldi e preziosi. Un universo di impalpabile raffinatezza, dove ai disegni classici si accostano stampe di fiori declinate in diverse ampiezze, righe, pois e microdisegni che generano splendide e sorprendenti atmosfere cromatiche. Anche qui grandi protagoniste le righe, sviluppate sia nella classica versione a bacchetta fino a quelle macro e di impatto.
Per Thomas Mason colore e raffinatezza sono gli ingredienti fondamentali. Le righe sono reinterpretate e rinnovate per creare tessuti ideali per camicie da indossare in tutte le occasioni. Righe semplici ma di carattere, nette e rigorose, con una forte personalità, interpretate in tutte le possibili declinazioni. Le basi – come twill, popeline, fil à fil e flanella – esaltano al massimo il colore.
Il massimo della perfezione nel tessuto per camicie è ancora una volta garantito da David & John Anderson, il più famoso marchio di camiceria britannico, acquisito da Albini Group nel 1992, interprete dell’haut de gamme di Albini Group: tessuti realizzati con filati finissimi, ricavati dai cotoni più pregiati al mondo. L’eccezionale know-how di David & John Anderson riesce a trasformare il filato di cotone più sottile in un tessuto morbido e setoso al tatto, studiando il giusto ritmo tra filo e telaio, modulandone la velocità per poter tessere i finissimi filati in Giza 45. Golden Jubilee 330/4, Millennium Star 330/3, Great Mogul 300/3, Cullinan 300/2 e Sancy 240/3. I cinque diamanti più splendenti al mondo danno il nome a “The Diamonds” by David & John Anderson, la collezione di tessuti in cotone più preziosi mai realizzata.
Infine, una collezione dall’anima sportiva quella di Albiate 1830 per l’Autunno-Inverno 2016-17, caratterizzata da una importante ricerca su filati e finissaggi. Un grande tema è rappresentato dall’evoluzione della riga con effetto jacquard o coupé, interpretata su molteplici basi, anche le più leggere.
Fondato nel 1876 ad Albino (Bergamo), Gruppo Albini è da sempre un’impresa familiare ed oggi, giunta al 139esimo anno di attività, è guidata dalla quinta generazione della famiglia rappresentata da Silvio, Fabio, Andrea e Stefano Albini. Gruppo Albini conta oggi su otto stabilimenti (cinque in Italia), con oltre 1300 dipendenti ed è il maggior produttore europeo di tessuti per camiceria. Anche quest’anno la strategia di diversificare i rischi mercato/prodotto premia il Gruppo Albini che nei primi sette mesi del 2015 conferma un fatturato in linea con lo scorso anno, che si era chiuso con un aumento complessivo dell’11%. Risultato che il Gruppo auspica di consolidare a fine anno: obiettivo ambizioso alla luce del difficile andamento del tessile, in particolare quello cotoniero e delle incerte situazioni di mercato, causate dall’instabilità del contesto geopolitico internazionale.
“La situazione odierna fotografa un mondo molto diverso rispetto a quello di un anno fa – spiega il presidente Silvio Albini – la crisi in Cina, la situazione dei mercati in Russia e Ucraina, la svalutazione del rublo, gli scenari di guerra presenti in gran parte di Medio Oriente e Nord Africa si sommano alle condizioni sempre meno brillanti dei BRIC, alla svalutazione euro/dollaro e alla debolezza delle monete emergenti. Alla situazione estera profondamente incerta, si contrappongono aspetti positivi come l’andamento degli Stati Uniti e la tenuta del mercato europeo, da considerare nostro mercato domestico, che si sta mostrando un’area di grande stabilità. È necessario – continua Albini – abituarsi ad operare in una situazione turbolenta, difendendo le posizioni acquisite e mettendo in campo strategie che premiano una visione di lungo periodo”.
Tra i segnali positivi è anche interessante come il consumatore finale stia evolvendo: “Sta emergendo sempre di più da parte dei Clienti e dei Consumatori la richiesta di tessuti italiani di qualità – dice Albini – il tessile italiano si è sempre dedicato alla fascia alta del mercato, al mondo del lusso, ora abbiamo anche richieste dai segmenti più aspirazionali del mercato: rispondere a queste esigenze con un prodotto dal giusto rapporto tra qualità, prezzo e immagine è una nuova sfida verso un’offerta di “affordable elegance”.
Sul piano degli investimenti, il Gruppo Albini ha concluso nel 2014 un ciclo triennale di oltre 27 milioni di euro di investimenti in ambito soprattutto industriale, che hanno consentito di modernizzare gli stabilimenti rendendoli più produttivi e flessibili in varie fasi.