Arrivano i primi risultati, e che risultati, dell’impegno assunto dal distretto tessile di Prato al momento dell’adesione al Progetto Detox: sono terminate infatti le analisi delle acque dell’acquedotto industriale di Prato, condotte dai ragazzi dell’indirizzo di chimica dell’istituto Buzzi e dai loro docenti ed il risultato è ottimo. E’ stata dimostrata la compatibilità delle acque dell’acquedotto industriale con i severi limiti imposti dallo standard Detox di Greenpeace.
L’accordo Confindustria Toscana Nord-Gida, con Greenpeace attenta osservatrice, consiste nell’effettuare una campagna analitica di monitoraggio della qualità delle acque dell’acquedotto industriale con riferimento a 11 gruppi di sostanze individuate da Detox. Il monitoraggio va al di là dei controlli ordinari e degli obblighi di legge e si estenderà per tutta la durata del progetto, quindi fino al 2020. All’accordo formale si è poi aggiunto il coinvolgimento dell’Istituto tecnico Buzzi, che prevedeva ulteriori prelievi e analisi a cura dei 26 studenti della classe 5a F dell’indirizzo di chimica.
“Abbiamo coinvolto i giovani del Buzzi per celebrare la Giornata mondiale dell’ambiente, festeggiata lo scorso 5 giugno – spiega il presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi – Ci è sembrato significativo puntare per questa ricorrenza su due dei punti di forza del distretto pratese: la depurazione delle acque e il coinvolgimento del mondo della scuola nelle attività produttive. Una bella esperienza, orientata all’educazione ambientale di giovani che a breve lavoreranno nelle aziende. I risultati delle analisi, poi, ci confermano che su Detox abbiamo visto giusto: il distretto ha i numeri per presentarsi ai suoi interlocutori, commerciali e non, come attento e sensibile ai temi dell’ambiente”.
I risultati delle analisi sono stati resi noti oggi alle imprese al Palazzo dell’industria, presenti anche i ragazzi del Buzzi che, pur in attesa dell’imminente esame di maturità, hanno voluto esserci e raccontare la loro esperienza. “Eravamo fiduciosi sul buon esito delle analisi – aggiunge Alessandro Brogi, presidente di Gida, gestore della depurazione e redistribuzione delle acque – e la società stessa effettua verifiche con frequenza e rigore maggiori di quanto la legge preveda e sempre con risultati ottimali. Le analisi sono state effettuate dai giovani del Buzzi e dai loro professori sugli 11 gruppi di sostanze, circa 400 in totale, il cui monitoraggio è previsto dall’accordo con Confindustria Toscana Nord. La rispondenza ai restrittivi criteri di Detox dimostra l’efficacia delle operazioni condotte da GIDA per la depurazione ed il post trattamento finalizzato al riciclo delle acque”.
“I risultati sono stati eccellenti – conclude il professor Giuseppe Bartolini, che con i colleghi Andrea Franchi e Simona Bettarini ha affiancato i giovani nelle analisi – I campioni provengono da entrambe le linee di distribuzione delle rete dell’acquedotto industriale; i prelievi sono stati effettuati in 3 giorni diversi e ciascuno di essi è rappresentativo di 8 ore di flusso delle acque. Le tecnologie di analisi che abbiamo utilizzato, quelle del laboratorio della scuola, sono all’avanguardia, le migliori esistenti: consentono infatti di individuare sostanze anche in concentrazione minima, a livello di ultratracce, vale a dire dell’ordine di grandezza dei miliardesimi. E proprio ultratracce sono le uniche che, al massimo, abbiamo trovato per alcune delle 400 sostanze degli 11 gruppi individuati da Detox. Gli alchilfenoli sono pressoché assenti; ftalati e, solo in alcuni campioni, PFC sono presenti in quantità rilevabili solo grazie all’estrema sensibilità dei nostri sistemi di analisi. Lo stesso vale per piombo e cadmio. Naturalmente ci saranno ulteriori analisi effettuate anche in altri periodi dell’anno, per cui i risultati potrebbero limitatamente oscillare: ma in sostanza gli esiti delle nostre analisi evidenziano una qualità delle acque compatibile con lo standard Detox”.