Si è aperto il sipario, ma solo quello riservato ai giornalisti, sulla mostra “Tra Arte e Moda. Nostalgia del futuro nei tessuti d’artista del dopoguerra” che debutterà al Museo del Tessuto di Prato sabato 21 per restare aperta fino al 19 febbraio.
Si tratta di una emozionante carrellata sulla simbiosi e sulla sinergia tra arte e moda negli anni del secondo dopoguerra, quando il design italiano iniziò a dar vita ad un inconfondibile made in Italy e quando artisti e aziende si incontravano sul comune campo rappresentato da mostre ed eventi, ad iniziare dalla Triennale di Milano, che negli anni Cinquanta hanno segnato un’epoca del costume nazionale. Per la prima volta sono esposti al pubblico progetti per tessuti stampati, manufatti tessili e opere d’arte create da artisti come Gio Ponti, che si legò al nome della Manifattura Jsa di Busto Arsizio, Gio Pomodoro, Lucio Fontana, Gianni Dova, Enrico Prampolini, Franco Gentilini e Giuseppe Capogrossi.
Nell’esposizione, ideata da Stefania Ricci e curata da Daniela Degl’Innocenti, conservatrice del Museo del Tessuto, non mancano complementi di arredo, ceramiche e tappeti, come quelli provenienti dall’archivio della ditta pratese Figli di Guido Pugi, che nel 1956 si aggiudicò il Compasso d’Oro con il tappeto Jungla, che nel 1957 fu portato anche ad una mostra a New York. E poi gli arazzi, progettati da Atanasio Soldati e Alfredo Chighine.
Le altre opere, perché di opere d’arte si parla, provengono dall’Archivio Massimo e Sonia Cirulli e dalla Galleria del Cavallino di Venezia, che nel 1950 iniziò ad editare in tiratura limitata foulard di seta stampata su disegno d’autore.
Alla presentazione alla stampa internazionale emozionato il presidente del Museo del Tessuto Francesco Marini: “E’ un onore – ha detto – vedere il nome del nostro museo accanto a quello dei partner. Questo è un luogo simbolo di Prato e posso dire, anche da imprenditore, che l’industria ha bisogno di trovare l’arte”.
“Questa sinergia con Museo Salvatore Ferragamo e Museo Marino Marini – ha aggiunto l’assessore alla cultura del Comune di Prato Simone Mangani – arriva proprio nel momento giusto, quello in cui il Museo del Tessuto si sta dando una mission leggermente diversa da quella originaria e propone tante e continue novità”.
A “spezzare” il continuum tra le varie opere esposte pensano lunghi drappi stampati da Epson con le nuove metodologie che fanno tra trait d’union tra passato, presente e futuro.
La mostra sarà aperta tutti i giorni tranne il lunedì; da martedì a giovedì dalle 10 alle 15, il venerdì e il sabato dalle 10 alle 19, la domenica dalle 15 alle 19. Ingresso da 8 (adulti) a 4 euro (ridotti); 5 i gruppi. E visto che la mostra pratese è parte integrante del circuito “Arte e Moda” a chi possiede un biglietto di una delle tre mostre viene applicata una speciale tariffa convenzionata di 4 euro al Museo Ferragamo e al Marini e di 5 al Museo del Tessuto.