La manifattura lombarda si fa forza con la resilienza

Resilienza, fiducia e tenavia per la manifattura lombarda che, stando all’Osservatorio economico di Unioncamere  Lombardia, nel 2024 ha retto il colpo, con una variazione media annua della produzione del -0,8% per l’industria e 0% per l’artigianato.

Sul fronte del fatturato le variazioni restano minime (-0,3% per l’industria e -0,7% per l’artigianato) mentre gli ordinativi soffrono maggiormente a causa del mercato interno (-0,5% e -1,7%). I dati tendenziali di fine anno mostrano alcuni segnali di miglioramento, con una produzione a +0,2% e un fatturato a +1,3%), mentre gli ordini interni crescono dell’1% e quelli esteri del +4,1%.

In tutto questo però resta sofferente il comparto moda (abbigliamento -1,7%, pelli-calzature -6,8%
e tessile -8,3%). Per il futuro prossimo le maggiori criticità segnalate si riferiscono ai rischi geopolitici, quindi le aspettative per il prossimo trimestre restano caratterizzate da grande incertezza.

“I nuovi fattori di incertezza – ha specificato Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia – non danno certo una mano alla ripresa che si era timidamente innescata. Le imprese lombarde dimostrano ancora una grande capacità di tenuta, sapendo cogliere ogni occasione di crescita anche in un contesto non certo favorevole. Occorre supportare questi segnali di crescita, facendo leva sulla riduzione dei costi delle materie prime e dei tassi di interesse ma affiancando una serie di misure che scongiurino una guerra di dazi e rafforzino il ruolo dell’Europa nello scenario internazionale”.

“I dati certificano un 2024 all’insegna dell’incertezza – ha aggiunto Giuseppe Pasini, presidente di  Confindustria Lombardia – ma caro energia e guerra dei dazi sono le principali minacce alla ripartenza. Sui dazi l’auspicio è che l’Europa eviti l’escalation commerciale”.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini