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La Brexit si avvicina

Seduta importante per il Parlamento britannico domani: riunito in una sessione straordinaria voterà il nuovo accordo su Brexit trovato giovedì dal governo britannico guidato da Boris Johnson e dai negoziatori dell’Unione Europea. Se l’accordo dovesse essere approvato, Brexit sarebbe praticamente garantita il 31 ottobre: mancherebbero infatti solo i voti del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo, che a quel punto sarebbero solo una formalità.

In caso di mancata approvazione, invece, la situazione si complicherebbe molto: l’Unione Europea dovrà decidere come muoversi e il governo britannico valutare se chiedere un rinvio di Brexit o se lasciare spazio al “no deal”, l’uscita senza accordo, come Johnson ha promesso più volte in caso di bocciatura dell’accordo.

Difficile prevedere cosa succederà al Parlamento britannico domani: di certo è che sono 320 i voti necessari per approvare l’accordo e per ora sono garantiti i 10 voti del DUP (Partito Unionista Democratico), partito nordirlandese a favore della permanenza dell’Irlanda del Nord nel Regno Unito, alleato del governo Johnson.

Anche l’European Research Group (ERG), gruppo di parlamentari conservatori che vorrebbe un’uscita radicale del Regno Unito dall’Unione Europea, ha dichiarato che la grande maggioranza di ERG voterà a favore dell’accordo: si tratterebbe di altri 21 parlamentari.

Contrario all’accordo, invece, il Partito Laburista. L’autorevole Financial Times ha ipotizzato che alla fine l’accordo sarà bocciato per 321 voti contro 318.

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