Vivere un cambiamento che potrebbe essere storico come un vantaggio, per creare un nuovo modo di fare mercato: può essere questa la visione lombarda della Brexit.
Alberto Ribolla, presidente di Confindustria Lombardia cerca il lato positivo in una questione ancora tutta da decifrare: “L’uscita della Gran Bretagna – ha detto – non è una buona notizia, sarebbe stato meglio che non fosse accaduto, anche perché viviamo in un mondo nel quale siamo tutti interconnessi e ciò che succede anche dall’altra parte del mondo ha ripercussioni ovunque. I cambiamenti rappresentano sempre un’opportunità e come Lombardia, cosi come Paese, dobbiamo essere tempestivi e reagire. La Lombardia ha capacità di essere attrattiva e si candida ufficialmente a diventare la nuova Londra, una Londra più complessa e articolata e non esclusivamente dipendente dalla finanza. La Lombardia è la regione più competitiva del nostro Paese ed è tra le regioni più competitive in Europa. Confindustria Lombardia per questo motivo ha apprezzato la volontà del sindaco di Milano Sala, e il presidente di Regione Lombardia Maroni, di cogliere al volo l’opportunità di sostituire Londra come centro finanziario europeo, e aggiungerei manifatturiero. Portare l’Agenzia Europea del Farmaco o uno dei Tribunali della Corte europea dei Brevetti in Lombardia consentirebbe di accrescere il peso delle rappresentanze istituzionali europee sul nostro territorio, e rappresenterebbe un’opportunità di avere maggiore influenza in un settore, quello finanziario, che mai come in questo momento è di vitale importanza per le imprese”.
Ecco quindi che il ruolo dell’associazione degli industriali diventa ancora più importante: “Confindustria Lombardia – ha proseguito Ribolla – si farà promotrice di sinergie con le istituzioni così come con gli altri attori economici regionali replicando lo schema che ha portato la Lombardia in pole position per ospitare il World Manufacturing Forum, a partire dal 2017, grazie al lavoro svolto di concerto con Regione Lombardia e il Politecnico di Milano e allo stanziamento dei fondi ad hoc per quella che viene considerata la Davos del manifatturiero. Se tutti sono più produttivi anche le imprese sono più produttive, tutti i player devono essere ottimi per raggiungere questi obiettivi, e non dobbiamo farci distrarre dallo shock del cambiamento bensì dobbiamo cogliere al volo le opportunità che ci si presentano. Ma per coglierle dobbiamo essere veloci e tempestivi nel gestire al meglio e a nostro favore il post Brexit”.