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Intertextile Apparel, effetto frontiere aperte nei numeri

Tre giorni di salone, affari, eventi collaterali e forum con numeri in grande crescita per Intertextile Apparel a Shanghai, che ha beneficiato della definitiva riapertura delle frontiere cinesi e della mancanza di “orpelli” burocratici come il visto di ingresso.

Gli oltre 3.000 fornitori hanno visto aumentare del 22,9% gli espositori internazionali rispetto alla precedente edizione di primavera, quasi 90.000 invece i visitatori provenienti da 116 Paesi e regioni, col numero di stranieri aumentato del 99%.

“Questa edizione primaverile – ha detto Wilmet Shea, direttore generale di Messe Frankfurt Hong Kong – ha ribadito l’importanza di Intertextile Apparel. L’eccezionale tasso di ritorno degli acquirenti stranieri durante i tre giorni è di buon auspicio per il mercato globale e testimonia la moltitudine di opzioni di sourcing offerte dalla nostra piattaforma. Abbiamo già gli occhi sull’edizione del 30° anniversario di Intertextile Apparel che si terrà in autunno e che sarà sicuramente imperdibile”.

I primi cinque Paesi tra i visitatori stranieri sono stati Corea, Hong Kong, India, Russia e Giappone, mentre la fiera ha accolto oltre 100 compratori provenienti da delegazioni di associazioni industriali di Hong Kong, Malesia, Filippine, Russia e Vietnam. Presenti anche padiglioni e zone “nazionali” di Francia, Italia, Giappone, Corea, Taiwan e Turchia.

Tra gli espositori dell’area italiana anche il Lanificio Luigi Colombo: “Abbiamo portato la nostra collezione invernale e la nostra collezione P/E 25 sia per uomo che per donna – racconta il direttore delle vendite Andrea Rossi – ed il primo giorno di fiera abbiamo avuto molti clienti importanti che hanno fatto ordini. Sembra di essere tornati alle fiere del 2016 – 2018, è un buon segno per il mercato cinese del lusso”.

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