Il tessile ha ripreso le "fila"

Sole, verde, voglia di tornare alla normalità e i colori dei campionari: con Ri-filiamo le filature italiane hanno riassaporato il gusto degli affari e hanno mandato un segnale di fiducia alla filiera e a tutto l’indotto moda italiano.

L’evento di ieri a Villa Pazzi al Parugiano, angolo verde e storico della laboriosa Montemurlo, uno dei cuori del distretto tessile pratese, ha riacceso i riflettori sul pianeta di filati, orfano di Pitti e in attesa di Filo ed è stato di fatto la prima fiera filati post – Covid a livello internazionale.

18 aziende di Prato, Biella, Brescia e Bologna hanno portato nel giardino della storica villa i propri campionari, su tavoli distanziati, con i volti coperti dalle mascherine ma anche con tanta voglia di far finta di essere ad una delle tante fiere annuali, appuntamenti imperdibili che scandiscono il calendario delle aziende stesse.

In mostra in anteprima le collezioni filati per maglieria autunno-inverno 2021/22 per gli oltre 150 i clienti provenienti da tutta Italia, per un totale di oltre 500 persone: “Sono molto contento – dice Federico Corrieri della Cofil, ideatore della fiera – e c’è stato anche chi mi ha chiesto che Ri-filiamo diventi un appuntamento fisso”.

In un periodo duro come questo i distretti italiani hanno dimostrato di poter fare gruppo, portando le proprie eccellenze in Toscana, un paio di settimane dopo la prevista e annullata Pitti Filati. I pionieri di Ri-Filiamo sono stati A Zeta Filati e Mister Joe, Casa del Filato, Cofil, Olcese Ferrari, Di.vè, Gi.ti.bi Filati, Igea, Linsieme, Industria Italiana Filati, MilleFili, Papi Fabio, Pinori Filati, che a fine giornata hanno brindato al futuro con un apericena.

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