Il Tavolo del Distretto tessile pratese sbarcherà a Bruxelles, grazie a un protocollo che sarà firmato con la Regione nei prossimi mesi: i rappresentanti della realtà produttiva pratese avranno così una base operativa nel distaccamento europeo degli uffici toscani.
Un aiuto importante all’inizio di una anno che sancirà l’entrata in vigore delle leggi europee su temi come i rifiuti tessili. L’accordo è stato sancito durante la missione che la sindaca di Prato Ilaria Bugetti, l’assessore alle Attività produttive Benedetta Squittieri, i rappresentanti del Tavolo del Distretto e l’Ufficio Europa del Comune hanno effettuato a Bruxelles per interagire con i principali referenti del settore alla luce delle nuove normative.
“Essere dove vengono prese decisioni fondamentali per la nostra economia è fondamentale per garantire un futuro al distretto tessile – ha affermato la sindaca Ilaria Bugetti – e l’accordo con la Regione è l’embrione dello sportello Europa lanciato in campagna elettorale. Dobbiamo ampliarlo e strutturarlo. Per questo ci aspetta un grande lavoro di rete con le associazioni di categoria che già sono presenti a Bruxelles. Con un intervento corale e costante possiamo incidere davvero sulle decisioni che riguardano economia circolare e sostenibilità”.
I punti su cui il distretto chiede attenzione riguardano appunto la normativa sull’End of waste tessile, la responsabilità estesa dei produttori (Epr), il regolamento Reach sulla concentrazione di determinate sostanze chimiche nei prodotti tessili, il passaporto digitale. Temi complessi su cui i rappresentanti di Confindustria Toscana Nord, Confartigianato e Cna, si sono confrontati con Michelangelo Nerini, capo del settore Competitività e politica industriale, l’eurodeputato Pd Dario Nardella, Emiliano Cipolla, funzionario dei fondi europei, Alberto Parenti, a capo della Ecodesign, Dg Grow della Commissione europea e Mauro Scalia, direttore Affari sostenibili di Euratex.
E’ stato ribadito che negli atti delegati sull’ecodesign tessile si punti sulla circolarità del prodotto e su una produzione sostenibile e non solo sull’allungamento della vita del prodotto perché potrebbe significare l’uso quasi esclusivo di fibre sintetiche e di chimica che renderebbero difficile il riciclo a fine vita. Il distretto ha chiesto l’attivazione di incentivi, anche attraverso un’Iva agevolata al 5%, per l’acquisto di prodotti realizzati con materiali rigenerati certificati. Le agevolazioni dovrebbero essere garantite a tutte le imprese della catena di fornitura.
Chiesta attenzione anche sulla normativa End of waste per evitare che le aziende debbano adeguarsi al trattamento dei rifiuti con costi altissimi rispetto alle loro dimensioni e col rischio di cessare l’attività.
Infine sul regolamento Reach applicato al tessile rigenerato, Prato chiede una valutazione complessiva degli impatti ambientali e restrizioni che tengano conto dell’eventuale presenza di materiale riciclato nel prodotto immesso in commercio.
“Da oggi abbiamo messo in campo un’azione coordinata – ha affermato l’assessore alle attività produttive Benedetta Squittieri – che si pone l’obiettivo di portare nelle istituzioni europee una maggiore conoscenza del distretto e delle sue potenzialità in ambito di sostenibilità e di competitività. Non era scontato riuscire a individuare gli interlocutori giusti, e soprattutto farlo in maniera unitaria con tutti gli attori del distretto tessile pratese”.
Durante la missione nella capitale belga ci sono stati anche gli incontri con il console Francesco Varriale, con Simona Costa, responsabile dell’associazione Tour4Eu, con i responsabili delle sedi europee di Confindustria, Cna e Confartigianato e con la responsabile dell’ufficio della Regione Toscana Silvia Burzagli.
“Occorre far comprendere soprattutto due cose – commentano il presidente di Cna Toscana Centro Claudio Bettazzi, il presidente della sezione Sistema Moda di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini e il segretario generale di Confartigianato Prato Davide Majone – e cioè che il riciclo è un processo virtuoso, talvolta anche più del riuso; e che nel riciclo l’Europa non parte da zero ma può vantare già oggi tecniche e pratiche operative di tutto rispetto come quelle che hanno in Prato l’interprete più autorevole per competenze e volumi di produzione. E’ giusto comunque che, partendo dall’esistente, su tecnologie e processi si guardi al futuro: su questo piano Prato c’è, abbiamo detto ai nostri interlocutori europei, mettendoci a disposizione per dare anche il nostro contributo in sinergia con le rispettive organizzazione nazionali”.